Situato nel cuore della città, a pochi passi dalle più raffinate vie dello shopping e delle eleganti residenze romane, il Parco di Villa Borghese racchiude al suo interno edifici, sculture, monumenti e fontane, opera di illustri artisti dell'arte barocca, neoclassica ed eclettica, contornati da alberi secolari, laghetti, giardini all'italiana e grandi spazi liberi, creati con grande cura.
La sua realizzazione si deve al cardinale Scipione Borghese, nipote di Papa Paolo V che, nel 1608, la affidò a Flaminio Ponzo e al suo allievo Giovanni Vasanzio, cui successe nel 1621 Girolamo Rainaldi. Artefice della sistemazione dei giardini fu Domenico Savino da Montepulciano. I lavori durarono fino al 1633, anno della morte del Cardinale.
Nel Settecento, Marcantonio Borghese affidò i lavori di restauro e miglioramento della Villa ad Antonio Asprucci e al figlio Mario. Questi interessarono in primo luogo il Casino Nobile e, negli anni successivi, il parco, dove venne realizzato un sistema di viali simmetrici e perpendicolari con i templi neoclassici e Piazza di Siena, dove si tiene il famoso concorso ippico e l’emozionante Carosello dei Carabinieri.
Nell'Ottocento Camillo e Francesco Borghese ampliarono la superficie del parco e, nel 1903, la Villa fu acquistata dallo stato italiano e destinata a parco pubblico.
Oltre al suggestivo Giardino del lago, dove è possibile noleggiare delle barchette e ammirare il Tempietto dedicato ad Esculapio, la Meridiana e la Fontana della Famiglia dei Satiri, ai Giardini Segreti, alla già citata Piazza di Siena il cui nome ricorda la città di origine della famiglia Borghese e al Parco dei Daini, incantevole luogo privato del Principe con opere di Pietro e di Gian Lorenzo Bernini, Villa Borghese ospita alcune importanti sedi museali. All’interno del Casino Borghese, opera del Vasanzio, ha sede la splendida Galleria Borghese; la Fortezzuola, invece, è sede del delizioso Museo Pietro Canonica; nelle due magnifiche dimore rinascimentali, Villa Giulia e Villa Poniatowski, si trova il Museo Nazionale Etrusco; nel monumentale palazzo di ispirazione neoclassica e gusto Liberty realizzato dall'architetto Cesare Bazzani, la Galleria Nazionale con opere d'arte Moderna e Contemporanea; e, infine, nell’Aranciera della Villa, nota nel Settecento con il nome di Casino dei Giuochi d'Acqua, il Museo Carlo Bilotti.
Galleria Borghese
Tra i musei più affascinanti e visitati di Roma troviamo la Galleria Borghese, la cui prestigiosa raccolta fu costituita dal cardinale Scipione Borghese all'inizio del XVII secolo. Al suo interno sono ospitate alcune tra i maggiori capolavori di Antonello da Messina, Giovanni Bellini, Raffaello, Tiziano, Correggio, Caravaggio e splendide sculture di Gian Lorenzo Bernini e del Canova.
Il nucleo più importante delle sculture e delle pitture risale al collezionismo del cardinale Scipione (1579-1633), figlio di Ortensia Borghese, sorella del Papa Paolo V, e di Francesco Caffarelli.
L'attenzione del cardinale Scipione era rivolta, in particolare all’arte antica, rinascimentale e contemporanea, attraverso le quali voleva rievocare una nuova età dell'oro.
Nel 1607, il Papa aveva fatto assegnare a Scipione 107 dipinti confiscati al pittore Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d'Arpino. Dell'anno successivo fu l'asportazione clandestina dalla cappella Baglioni nella chiesa di San Francesco a Perugia e il trasporto a Roma della Deposizione di Raffaello, assegnata al cardinale Scipione con motu proprio papale.
Al periodo compreso tra il 1621 e il 1622, risale uno dei capolavori più ammirati ed emozionanti presenti nella Galleria, il gruppo scultoreo che rappresenta il Ratto di Proserpina, opera di Gian Lorenzo Bernini. Imperdibile.
Nel 1682, confluisce, nella già ricca collezione, parte dell'eredità di Olimpia Aldobrandini, che includeva opere della collezione del cardinale Salviati e di Lucrezia d'Este.
Il ritratto di Paolina Bonaparte Borghese, eseguito dal Canova tra il 1805 e il 1808, è presente nella Villa dal 1838. Nel 1827, Camillo Borghese acquistò a Parigi la bellissima Danae del Correggio.
Museo Pietro Canonica
Un’atmosfera di fine secolo si respira in questo piccolo ma prezioso museo, situato nel cuore di Villa Borghese e dedicato all'artista Pietro Canonica (1869-1959).
Scultore di fama internazionale, appassionato di musica e compositore egli stesso, Canonica si forma nella Torino di fine Ottocento, per poi soggiornare a lungo presso le corti d'Europa dove l'aristocrazia gli commissiona ritratti e monumenti celebrativi.
Si trasferisce a Roma nel 1922, e nel 1927 riesce ad avere in concessione dal Comune l'uso dell'edificio che oggi ospita il museo per farne la propria abitazione-studio. In cambio l'artista si impegna a donare, dopo la morte, tutte le opere raccolte in quella sede nel corso degli anni affinché diventi un museo a lui intitolato.
Da questo ha origine la singolarità di questo spazio museale, che ci restituisce l'immagine di questo artista nella sua interezza, umana oltre che professionale.
Diverse sono infatti le prospettive che il museo offre alla lettura del visitatore: l'appartamento privato al primo piano, ricco di arredi pregiati e quadri dell'Ottocento piemontese, che ci racconta l'universo delle memorie e degli affetti personali dell'artista; l'atelier al piano terreno, che testimonia la perizia tecnica dell'artista.
Completano il percorso le sale espositive dove è possibile ammirare gran parte delle sue opere: dai piccoli busti alle grandi statue equestri, sculture, bozzetti, modelli, calchi, in una raccolta che oltre a essere un viaggio nella storia tra fine Ottocento e prima metà del Novecento, è anche un percorso didattico sulle fasi e i processi di lavorazione nell'arte della scultura.
ETRU Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
Dedicato alle civiltà etrusca e falisca, il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia ospita reperti provenienti in particolare dall’Etruria meridionale, il territorio corrispondente all’Alto Lazio, tra il Tevere e il Mare Tirreno, luogo estremamente ricco di testimonianze di varie epoche e di varie civiltà, essendo un punto di incontro naturale, crocevia di traffico lungo le principali rotte di comunicazione del Mediterraneo centrale.
Ha sede in due splendide ville rinascimentali: Villa Giulia e Villa Poniatowski. Destinata a sede museale dal 1889, è oggi uno dei più rappresentativi musei dell’arte etrusca a livello internazionale.
Tra le opere più note si segnalano i bronzi da Vulci, la decorazione in terracotta dal Santuario di Portonaccio a Veio, tra cui il famoso Apollo (VI sec. a.C.), il Sarcofago degli Sposi da Cerveteri. Inoltre, si possono ammirare le lamine d'oro di Pyrgi (Santa Severa), con iscrizioni in etrusco e fenicio (risalenti alla fine del VI sec. a.C.) e l'altorilievo del frontone fittile, sempre da Pyrgi, col mito dei "Sette contro Tebe", (prima metà del V sec. a.C.).
Tra le collezioni più interessanti troviamo la Collezione Barberini, la Collezione Pesciotti e la Collezione Castellani, che comprende alcuni gioielli estremamente significativi per lo studio dell’oreficeria etrusca.
La sezione falisco-capenate presenta materiali provenienti dai centri della media valle del Tevere quali Corchiano, Vignanello, Nepi, Narce e in particolare Falerii Veteres (Civita Castellana) con le sculture in terracotta, tra le quali lo straordinario Apollo dello Scasato, provenienti dalle decorazioni dei santuari della zona.
Il Museo propone numerosi itinerari di visita che rendono possibile ammirare anche gli ambienti sotterranei della Villa come il ninfeo, i resti dell’Acquedotto Vergine (età augustea) e la “neviera” di papa Giulio III.
Inoltre, tra il 1889 e il 1890, nei giardini di Villa Giulia, è stata realizzata la riproduzione a grandezza naturale del Tempio di Alatri, un tempio etrusco-italico databile tra il III e il II secolo a.C.
Villa Giulia, edificata da Papa Giulio III, Giovanni Maria Ciocchi del Monte, tra il 1550 e il 1555, è articolata su due cortili separati da un ninfeo, alla cui realizzazione parteciparono grandi artisti come Giorgio Vasari, Jacopo Barozzi da Vignola, Bartolomeo Ammannati e Michelangelo Buonarroti. Parte dell’apparato decorativo è opera di Taddeo Zuccari e Prospero Fontana. L’emiciclo è decorato con delicati interventi pittorici ispirati alle grottesche della Domus Aurea. Le sale accolgono uno straordinario ciclo di affreschi con le raffigurazioni dei Sette Colli di Roma.
Villa Poniatowski è la seconda sede di ETRU. Inaugurata nel 2012, è abbellita da vasche e fontane e da un ampio giardino formato da terrazze a gradoni ornato da sculture antiche. Giuseppe Valadier la trasforma in villa agli inizi dell’Ottocento su incarico di Stanislao Poniatowski, ultimo discendente dei Re di Polonia.
La Galleria Nazionale
Aperta a Roma nel 1883, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea fu trasferita a Valle Giulia per l’Esposizione Universale del 1911, dove ha ancora sede nel monumentale palazzo di ispirazione neoclassica e gusto Liberty del tempo, realizzato dall'architetto Cesare Bazzani.
Custodisce una delle più ampie collezioni d’arte, circa 20.000 opere tra dipinti, disegni, sculture e installazioni che testimoniano le principali correnti artistiche dall’Ottocento ai nostri giorni: dal Neoclassicismo all’Impressionismo, dal Divisionismo alle Avanguardie storiche dei primi anni del Novecento, dal Futurismo e Surrealismo, al più cospicuo nucleo di opere di arte italiana tra gli anni ’20 e gli anni ’40, dal movimento di Novecento alla cosiddetta Scuola Romana.
Nel 2014, è stata interessata da un ampio progetto di riorganizzazione e di riordino degli spazi. Le collezioni sono state al centro di una profonda rilettura che ha ripensato l’allestimento, prima in The Lasting, l’intervallo e la durata, poi nella grande mostra Time is Out of Joint, rispettivamente prologo e corpo di un discorso su un tempo disarticolato, non lineare, stratificato. Un tempo sospeso che si sostituisce alla tradizionale lettura cronologica, consentendo alla Galleria di sperimentare differenti pratiche espositive e nuove chiavi di lettura.
Museo Carlo Bilotti
Situato all’interno dell’Aranciera di Villa Borghese, nota nel Settecento come Casino dei Giuochi d'Acqua per la presenza di fontane e ninfei e circondata dal Giardino del Lago, il Museo dedicato a Carlo Bilotti si dipana in una serie di sale un tempo riccamente decorate e arredate, dove i principi Borghese erano soliti organizzavano feste ed eventi mondani. A seguito dei gravissimi danni causati dai cannoneggiamenti del 1849, durante la difesa francese del papato contro la Repubblica Romana, l'edificio fu ricostruito liberamente ed adattato a ricovero invernale degli agrumi, perdendo così tutte le sue preziose decorazioni.
Nel 2006, l'Aranciera torna ad essere luogo di svago e cultura grazie a un impegnativo restauro che lo ha trasformato in museo per accogliere la donazione permanente di opere d'arte di Carlo Bilotti, imprenditore italoamericano e collezionista di fama internazionale, costituita da dipinti, sculture e disegni.
La donazione comprende un consistente nucleo di dipinti e sculture di Giorgio de Chirico, rappresentativo dei soggetti più famosi prodotti dall'artista tra la fine degli anni Venti e gli anni Settanta, quindi il ritratto di Carlo Bilotti eseguito dall'americano Larry Rivers, il ritratto di Tina e Lisa Bilotti realizzato nel 1981 dal maestro della Pop Art Andy Warhol, L'estate di Gino Severini ed infine il grande Cardinale in bronzo di Giacomo Manzù.