La più famosa delle fontane romane: un gioiello di acqua e di pietra
Il 7 ottobre è iniziato il restauro della Fontana di Trevi. Per tutta la durata dei lavori, l’iconico monumento potrà essere ammirato grazie alla nuova passerella panoramica aperta il lunedì e venerdì dalle 11 alle 21, tutti gli altri giorni dalle 9 alle 21 (ultimo accesso alle 20:30).
Fontana di Trevi, mostra terminale dell’acquedotto Vergine, unico degli acquedotti antichi ininterrottamente in uso fino ai nostri giorni, è la più famosa delle fontane romane.
Il suo nome deriva da un toponimo in uso nella zona già dalla metà del XII secolo, regio Trivii, riferito alla confluenza di tre vie nella piazza, oppure dal triplice sbocco dell’acqua dell’originaria fontana.
La realizzazione dell’attuale fontana di Trevi si deve a papa Clemente XII che, nel 1732, indisse un concorso al quale parteciparono i maggiori artisti dell’epoca. Tra i vari progetti presentati venne scelto quello dell’architetto Nicola Salvi.
Addossata a Palazzo Poli, la fontana si articola nell’ampio bacino con una larga scogliera vivificata dalla rappresentazione scultorea di numerose piante e dallo scorrere spettacolare dell’acqua. Al centro domina la statua di Oceano alla guida del cocchio a forma di conchiglia, trainato dal cavallo iroso e dal cavallo placido, frenati da due tritoni.
Nel prospetto, articolato come un arco di trionfo, si trovano due rilievi che alludono alla leggenda della sorgente e alla storia dell’acquedotto: a destra, la vergine che indica la sorgente ai soldati romani e, a sinistra, Agrippa che ordina l’avvio dei lavori di costruzione dell’acquedotto. Completano l’apparato decorativo due figure allegoriche che esaltano gli effetti benefici dell’acqua, la Salubrità e l’Abbondanza, poste nelle nicchie laterali.
La costruzione venne conclusa da Giuseppe Pannini che modificò parzialmente la scogliera regolarizzando i bacini centrali. Dopo un intervento di restauro negli anni 1989-1991, l'ultimo importante restauro è avvenuto nel 2014, grazie al contributo economico della Maison Fendi.
Prima di partire, non dimenticare di lanciare una moneta nella fontana, tornerete sicuramente a Roma, come dice l'usanza. Se, invece, cercate un po’ di romanticismo, forse anche un amore italiano, dovrete lanciare una seconda e una terza moneta per assicurarvi che presto risuonino le campane nuziali.
La Fontana di Trevi ha fatto da splendida cornice alla scena più nota del film La Dolce Vita del regista Federico Fellini; una provocante Anita Ekberg avvolta in un lungo abito da sera nero chiama Marcello Mastroianni: “Marcello, come here!", mentre sinuosa si immerge nelle acque scintillanti della fontana.
Ma non tutti sanno che sul lato destro esterno della fontana si trova una vaschetta rettangolare con due piccole cannelle: la fontana degli innamorati. Le coppie che bevono a questa fontanella resteranno innamorate e fedeli per sempre.
Un semplice rito che, in passato, si svolgeva alla partenza del fidanzato, specialmente quando la lontananza, come durante il servizio militare, era prolungata nel tempo.
La sera precedente all’addio i due giovani si recavano alla fontanella; la ragazza riempiva un bicchiere mai usato prima e lo offriva all’innamorato. Il bicchiere doveva essere rotto. In questo modo, la ragazza era certa di non perdere la persona amata.
Una spiegazione: secondo la tradizione, chi sorseggiava l’acqua di Trevi ricordando Roma per sempre, avrebbe continuato a ricordare l’innamorata rimasta in città.
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Informazioni
La passerella è aperta il lunedì e venerdì dalle 11 alle 21, tutti gli altri giorni dalle 9 alle 21 (ultimo accesso alle 20.30)
Location
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