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Le Case Museo di Roma

Cas Museo Musumeci Greco
Casa Museo Giacinto Scelsi
Studio di Luigi Pirandello
Casa Museo di Alberto Moravia
Museo Fondazione Venanzo Crocetti
Casa di Goethe
Keats-Shelley House
Casa Museo Giorgio De Chirico

Un itinerario per scoprire Roma attraverso le abitazioni private di personaggi illustri che, nei secoli, hanno lasciato un segno indelebile nella storia e nella cultura della città. Trasformate in musei e aperte al pubblico, le Case Museo sono una sorta di autoritratto dei loro celebri inquilini, rivelandone la personalità, l’anima e i pensieri: gli arredi, i libri, i ricordi e gli oggetti di uso quotidiano che fanno parte del percorso espositivo raccontano vita e opere, ma anche aspetti insoliti, curiosità inaspettate e riti personali di grandi poeti, intellettuali, scrittori, musicisti e artisti, nel senso più ampio del termine, che in Roma hanno trovato la propria musa ispiratrice.

 

Keats-Shelley House

Un bell’edificio settecentesco affacciato su piazza di Spagna, proprio accanto alla scalinata di Trinità dei Monti. È qui che il poeta inglese John Keats visse l’ultimo periodo della sua vita: arrivato a Roma nel vano tentativo di rallentare le conseguenze della tubercolosi, morì in questa casa nel febbraio del 1821, all’età di 25 anni. Aperta per la prima volta al pubblico nel 1909, l’elegante casa museo apre ai suoi visitatori la camera da letto dell’artista e contiene una ricca collezione di quadri, sculture, manoscritti, oggetti e prime edizioni delle opere di Keats, Percy Bysshe Shelley e Lord Byron, ovvero i più importanti esponenti della seconda generazione romantica inglese, oltre a manoscritti di Jorge Luis Borges, Oscar Wilde, Mary Shelley, Walt Whitman, William Wordsworth, Robert Browning e Joseph Severn, l’amico e compagno di viaggio di Keats.

Casa Museo di Giorgio de Chirico

Nel cuore di quello che fin dal Seicento era considerato il centro culturale e artistico della città, al numero civico 31 di piazza di Spagna, a pochi passi dalla Keats-Shelley House, si trova il secentesco Palazzetto dei Borgognoni. Il grande pittore metafisico Giorgio De Chirico si stabilì qui nel 1948, all’età di sessant’anni, dopo una vita trascorsa tra soggiorni in diverse città Europee e a New York. Vi abiterà con la seconda moglie Isabella Pakzswer Far per i successivi trent’anni, fino al 1978, anno della sua morte. L’appartamento-studio a tre piani, aperto al pubblico nel 1998 dopo un attento restauro filologico, permette di esplorare la dimensione privata e l’universo creativo di uno dei protagonista della scena artistica del Novecento, in un suggestivo intreccio tra arte e vita. Oltre agli arredi originali e agli effetti personali dell’artista, la casa-museo ospita una magnifica collezione di opere che vanno dalla fine degli anni Venti sino a metà anni Settanta, l’atelier dell’artista e una pregevole biblioteca.

Casa di Goethe

Partito dalla Germania all’alba del 3 settembre 1786 per coronare il sogno della sua vita, il poeta e scrittore tedesco Johann Wolfgang von Goethe rimase quasi due anni in Italia, dedicando al Paese uno dei suoi libri più celebri. La maggior parte del tempo lo trascorse tuttavia a Roma, nella “capitale del mondo”. Qui, nell’appartamento in cui Goethe abitò con il suo amico pittore Johann Tischbein e altri artisti tedeschi, si trova dal 1997 l’unico museo tedesco all’estero. Situata in via del Corso, a pochi passi da piazza del Popolo, la Casa di Goethe conserva lettere, libri (tra cui l’Ifigenia in Tauride e il Torquato Tasso dello stesso Goethe), e disegni che raccontano il celebre viaggio in Italia dell’artista e il soggiorno romano del poeta cui è dedicata la mostra permanente. Il museo ospita inoltre due importanti biblioteche e cura periodiche esposizioni temporanee, un programma di borse di studio e manifestazioni dedicate agli scambi culturali italo-tedeschi.

Palazzo Primoli - Museo Mario Praz

A poca distanza da Piazza Navona, lo storico Palazzo Primoli ospita, oltre al Museo Napoleonico, l’appartamento abitato a partire dal 1969 da Mario Praz, anglista e critico di levatura internazionale. Riaperto al pubblico a marzo 2024 dopo un importante intervento di restauro, il museo Mario Praz è un luogo ricco di spunti e suggestioni, che riflette il gusto, l’intelletto e le inclinazioni del celebre saggista, guidando i visitatori alla scoperta di una “filosofia dell’arredamento” che spazia dal gusto neoclassico della fine del secolo XVIII fino alla seconda metà dell’Ottocento. Gli oltre 1.200 mobili, dipinti, libri, sculture, cere e oggetti d’arte, acquistati sul mercato antiquariale in Francia, in Germania, in Inghilterra e in Italia, raccontano l’appassionato collezionismo di Praz e la sua complessa personalità. La trasformazione in casa-museo è stata voluta da Praz stesso, che nel suo testamento donò allo Stato italiano l’appartamento e gli oggetti conservati al suo interno, così da garantire che questo patrimonio rimanesse integro e fosse conservato come in un museo.

Casa Museo Musumeci Greco

Nei pressi del Pantheon, in via del Seminario, un palazzetto quattrocentesco è la sede della Casa Museo Musumeci Greco. Un tempo dimora di Diego de Valdés, camerlengo di Papa Alessandro VI Borgia, la casa ospita una collezione di armi che va dal XV al XX secolo, affiancate da alcune armi di scena di grande pregio. Le sue pareti raccontano una storia che si intreccia con quella della famiglia Musumeci Greco, dal capostipite Salvatore Greco dei Chiaramonte, che fu volontario garibaldino, passando per Agesilao − campione della scherma mondiale a cavallo tra Ottocento e Novecento e amico di intellettuali come Trilussa, Gabriele D’Annunzio e Tommaso Marinetti − per arrivare fino ai nostri giorni, con la pratica sportiva olimpica e la scherma scenica, tradizione iniziata con Enzo Musumeci Greco, inventore della professione del Maestro d’Armi e proseguita con suo figlio Renzo. Visitabile su appuntamento, la casa-museo custodisce anche opere di grandi artisti del Novecento, come Duilio Cambellotti e Mimmo Paladino, e al suo interno si svolge una parte dei corsi dell’Accademia d’Armi Musumeci Greco.

Museo Pietro Canonica

Un tesoro nascosto nel cuore di Villa Borghese: l’abitazione-studio di Pietro Canonica, nominato Accademico d’Italia nel 1929 e poi Senatore a vita nel 1950, ci restituisce l’immagine dello scultore e compositore di origine piemontese nella sua interezza, umana oltre che professionale. Trasferitosi a Roma nel 1922, quando era già famoso, nel 1926 Pietro Canonica ottiene in concessione dal Comune l’uso di un edificio in stato d’abbandono, dove nel Seicento venivano allevati struzzi, pavoni e anatre per le battute di caccia della famiglia Borghese. In cambio l'artista si impegna a donare, dopo la morte, tutte le opere raccolte in quella sede nel corso degli anni affinché diventi un museo a lui intitolato. Al primo piano del museo Pietro Canonica, scopriamo l’appartamento privato dell’artista, ricco di arredi pregiati e quadri dell’Ottocento piemontese; al piano terra, l’atelier e le sale espositive, dove è possibile ammirare gran parte delle sue opere, marmi, bronzi, e modelli originali, oltre a un gran numero di bozzetti, studi e repliche che raccontano il percorso creativo dell'artista. 

Museo Hendrik Christian Andersen

Un museo unico nel suo genere, situato nel quartiere Flaminio, che conserva al suo interno le opere dello scultore e pittore norvegese-americano Hendrik Christian Andersen, vissuto a Roma dal 1898 fino alla sua morte nel 1940. Decorata in stile eclettico neo-rinascimentale, la palazzina che ospita il museo fu fatta costruire su disegno dell’artista come casa-studio: sul portone d’ingresso campeggia la scritta Villa Helene, una dedica dello scultore alla propria madre. Al piano terra si trovano due grandi atelier con le opere dell’artista, al primo piano la sua abitazione, ora utilizzata per mostre temporanee dedicate ad artisti stranieri moderni e contemporanei. La collezione delle opere (oltre duecento sculture di grandi, medie e piccole dimensioni in gesso e bronzo; oltre duecento dipinti e oltre trecento opere grafiche) è quasi interamente incentrata attorno all’idea utopica di una città ideale, innovativa e sostenibile, da edificare vicino alla Capitale come sede internazionale di un laboratorio di idee nel campo delle arti, delle scienze, della filosofia, della religione, della cultura fisica.

 

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