L’imponente palazzo che si apre oggi sulla moderna via della Conciliazione è una delle più belle testimonianze della Roma rinascimentale. A farlo costruire come sua residenza era stato Domenico della Rovere, un influente e ricchissimo cardinale piemontese della cerchia di papa Sisto IV, alla cui commissione si deve anche la Cappella del Presepio nella chiesa di Santa Maria del Popolo.
Il palazzo è generalmente attribuito all’architetto fiorentino Baccio Pontelli che lo avrebbe realizzato nell’ultimo quarto del Quattrocento prendendo a modello, secondo la volontà del committente, il quasi coevo Palazzo di Venezia, di pochi anni precedente. Sulla facciata, le finestre crociate al primo piano riportano il nome del cardinale, mentre quelle rettangolari ai piani superiori hanno iscritto il motto “Soli Deo”. Più tozza rispetto a quella di Palazzo di Venezia è la torre quadrangolare sul lato sinistro, il cui coronamento è comunque un ripristino recente. Sulla parete esterna di sinistra si conservano alcune tracce dei graffiti cinquecenteschi che, secondo Vasari, ricoprivano tutta la facciata.
Lodato e ammirato dai contemporanei, il palazzo fu scelto per ospitare l’imperatore Carlo VIII durante la sua visita a Roma nel 1495 e rivaleggiò per magnificenza e bellezza con le più importanti dimore signorili romane. A metà del Seicento, fu acquistato dai Gesuiti Penitenzieri, i religiosi che avevano l’incarico di confessare i pellegrini nella Basilica Vaticana, che qui rimasero per quasi 300 anni e dai quali deriva il nome con cui il palazzo è conosciuto. Oggi vi ha sede l’ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme che ne è anche proprietario.
Un importantissimo ciclo pittorico di Pinturicchio e della sua scuola si può ammirare ancora oggi nei cinque saloni del piano nobile: la sala del Gran Maestro è decorata con una sontuosa architettura dipinta che simula una loggia aperta, mentre la sala dei Mesi conserva frammenti di una rarissima rappresentazione dei mesi collegati con i miti dai quali hanno avuto origine i segni zodiacali. L’ambiente più bello è però la sala dei Semidei, con uno straordinario soffitto composto di 63 formelle dipinte su carta e incollate nei cassettoni lignei, in cui l’artista raffigurò creature mitologiche e animali fantastici dai diversi significati.
Rione XIV - Borgo
Palazzo Torlonia Giraud
Chiesa di Santa Maria in Traspontina
Informazioni
Visite, con guida propria, solo per gruppi di almeno 20 persone
dal lunedì al venerdì dalle ore 14.30 alle 17.00
da prenotare inviando una mail a relazioniesterne@oessh.va all'attenzione della Dottoressa Marcella Scotto di Bettino
Nella richiesta deve essere specificato:
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