Palazzo Torlonia Giraud

L’elegante palazzo oggi lungo via della Conciliazione fu costruito agli inizi del Cinquecento per il ricco cardinale Adriano Castellesi da Corneto, che però non vi abitò mai. Prima della demolizione della Spina di Borgo negli anni Trenta del Novecento, il palazzo ornava la scomparsa piazza Scossacavalli, una delle piazze più importanti di Borgo che si apriva lungo la via Alessandrina voluta da Alessandro VI nel 1499. La paternità del progetto del palazzo è generalmente attribuita a Donato Bramante, come riferisce anche Vasari. Per la somiglianza dell’edificio al contemporaneo Palazzo della Cancelleria, alcuni studiosi lo ascrivono però ad Andrea Bregno.

Le alterne fortune del cardinale alla morte di Alessandro VI Borgia, di cui Castellesi era segretario, rallentarono i lavori di costruzione, tanto che nel 1505 il palazzo fu donato ancora incompleto al re Enrico VII e fu poi utilizzato come residenza dell’ambasciatore britannico. Passato successivamente ad altri proprietari, tra cui anche Scipione Borghese, nel 1720 fu acquistato dal conte Pietro Giraud e un secolo dopo dal principe Giovanni Torlonia che ne risistemò il prospetto, cancellandone i graffiti monocromi opera di Polidoro da Caravaggio e Maturino da Firenze.

La facciata principale si presenta con una struttura tipicamente rinascimentale. Sette finestre separate da un’ampia cornice e scandite da coppie di lesene con capitelli ionici si aprono al primo e al secondo piano: quelle del primo piano sono ad arco, quelle del secondo rettangolari. Il grande portale centrale, sormontato dallo stemma dei Torlonia, fu realizzato nel Settecento da Antonio Valeri su incarico del conte Giraud e introduce a un armonioso cortile con portico, ricco di statue e bassorilievi antichi e ornato sul fondo da due grandi fontane ottocentesche. Nel XVII secolo, quando l’edificio era di proprietà dei Giraud, un ponte di legno collegava la parte posteriore del palazzo al Passetto: ancora oggi è evidente il punto di innesto dell’arco sulle mura.