
Situato tra piazza di Siena e viale dei Cavalli Marini, lungo l’asse che dall’entrata di viale Belle Arti porta a via Pinciana, il Casino dell’Orologio è uno dei casali più belli di Villa Borghese. Realizzato nel XVI secolo come edificio di servizio annesso a un fondo rustico, all’inizio del XVII secolo il Casino entrò a far parte della splendida Villa Pinciana, realizzata dal cardinale Scipione Borghese (1576-1633) fuori l’omonima Porta. Nelle fonti seicentesche viene descritto come un edificio a due piani, con un cortile e un grande portico, usato come casa del giardiniere.
L’edificio mantenne immutato il suo aspetto architettonico fino alla fine del Settecento; fu infatti soltanto nell'ambito degli imponenti lavori di risistemazione della villa in chiave neoclassica, voluti da Marcantonio IV Borghese (1730-1800), che il casino assunse l'aspetto odierno, riferibile al progetto dell'architetto Mario Asprucci. Il progetto prevedeva l’aggiunta di massicci speroni angolari e ampie aperture al piano terreno; sulla sommità della fabbrica Nicola Fagioli costruì una torretta quadrangolare contenente un orologio, che avrebbe caratterizzato l’edificio, mutandone definitivamente la denominazione. L’antico Casino del Giardiniere venne quindi destinato ad accogliere la collezione di statue e arredi antichi provenienti dalla tenuta dei Borghese a Pantano, rinvenuti negli scavi dell’antica città di Gabii, condotti sotto la direzione di Gavin Hamilton (1723-1798).
Il Museo di Gabii, inaugurato nel 1797, ebbe però vita breve, perché nel 1807 buona parte delle sculture gabine vennero vendute a Napoleone Bonaparte, di cui Camillo Borghese aveva sposato la sorella Paolina. Nella seconda metà dell’Ottocento il Casino ospitò una trattoria e in seguito fu usato per le mostre organizzate dalla Società degli Acquarellisti romani. Subito dopo l’acquisizione e l’apertura al pubblico della villa, avvenuta nel 1903, vennero eseguiti significativi lavori di ristrutturazione, tra cui la realizzazione di un nuovo solaio in cemento armato a copertura dell’edificio.
Nel 2006, in occasione di un nuovo adeguamento funzionale, sono state rimosse le tramezzature, realizzate all’interno del grande salone al piano terreno negli anni Cinquanta del secolo scorso e rinvenute consistenti tracce dell’originaria decorazione ad affresco, con un finto pergolato animato da uccelli variopinti.
Dal 2020 l'edificio è sede della Sovrintendenza Capitolina ai BB. CC. - Direzione Ville, Parchi storici e Musei scientifici.
Foto: Sovrintendenza Capitolina
Villa Borghese


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