Il Pitigliani - Centro Ebraico Italiano

Inaugurato il 29 giugno 1902, è una delle istituzioni più longeve dell’ebraismo italiano post-unitario, nonostante i tanti mutamenti politici e sociali di cui è stato testimone nella sua storia. Nato come orfanatrofio per accogliere bambini ebrei e offrire sostegno alle famiglie disagiate, negli anni Trenta viene intitolato all’industriale Giuseppe Pitigliani e a sua moglie Violante, finanziatori dell’Istituto che nel frattempo si era trasferito da Lungovere Ripa al palazzetto dove ha sede ancora oggi, nel cuore di Trastevere e a pochi passi dall’Isola Tiberina.

Dalla sua fondazione, ha accolto e protetto bambini di Roma e di molte altre città italiane, diventando centro di prima accoglienza e dimora temporanea per gli ebrei profughi dalla Francia nel 1943, dalla Libia nel 1967 e dall’Iran nel 1979-80. Trasformato in Casa famiglia dagli anni Ottanta al 1997, il Centro continua a svolgere ancora oggi la oggi la sua missione di assistenza all’infanzia. Le attività educative e didattiche sono ispirate al metodo elaborato dallo psicopedagogista Reuven Feuerstein, il cui obiettivo consiste nello sviluppo delle potenzialità cognitive ancora inespresse.

Oltre alla sua mission storica, il Centro dedica ampio spazio alle attività culturali, organizzando eventi – conferenze, presentazioni di libri, concerti, seminari, mostre e spettacoli ­– finalizzati a diffondere la conoscenza della cultura ebraica e a promuovere il dialogo interculturale. Uno dei numerosi progetti realizzati ogni anno è per esempio il Pitigliani Kolno’a Festival, dedicato alla cinematografia israeliana e di argomento ebraico. Il Centro è inoltre membro del comitato costitutivo della European Association of Jewish Community Centres (EAJCC), associazione internazionale che ha lo scopo di sostenere e valorizzare il ruolo e l’opera dei Centri comunitari europei.