Il sedicesimo rione di Roma è noto soprattutto per via Vittorio Veneto, il cuore pulsante della Dolce Vita, periodo compreso tra la fine gli anni ’50 e l'inizio degli anni '60 del secolo scorso; i suoi raffinati caffè con dehors e gli storici hotel di lusso, che ancora oggi potete ammirare, ospitavano le più famose e acclamate star hollywoodiane in trasferta a Roma per girare colossal indimenticabili negli Studi di Cinecittà.
Il rione nasce da una convenzione siglata nel 1886 tra la famiglia Boncompagni, erede dei Ludovisi, e il Comune di Roma. L’atto prevedeva che i principi destinassero alla lottizzazione Villa Ludovisi e i suoi circa 25 ettari di parco compreso le Mura Aureliane e il nucleo storico dei rioni Trevi e Colonna.
In epoca tardo-repubblicana, l’area su cui sorge, anticamente disseminata di sepolture, fu popolata da sontuose ville patrizie abitate da personaggi illustri, tra cui Giulio Cesare e il senatore Sallustio che in questa zona fece edificare ricchi giardini con padiglioni, porticati, fontane, terme, tempietti e statue: gli Horti Sallustiani.
Il suo nome si deve al nipote di papa Gregorio XV, il cardinale Ludovico Ludovisi (1595-1632), Sovrintendente generale dello Stato ecclesiastico e potente diplomatico gesuita che, nel 1621, acquistò il terreno su cui sorgevano gli Horti per costruire la sua villa che divenne meta di artisti e studiosi che qui potevano ammirare i preziosi marmi antichi che Ludovico aveva fatto restaurare da grandi maestri e artisti come Bernini e Buzzi.
A fine Ottocento, dopo l’unità d’Italia e la proclamazione di Roma Capitale d’Italia, furono effettuati grandi interventi urbanistici che prevedevano la creazione di strade spaziose, adatte alla nuova mobilità.
Nel 1894, nasce così via Vittorio Veneto, ampia “Passeggiata Umbertina” e strada principale del quartiere più lussuoso di Roma. Lungo il suo percorso sorsero villini signorili e palazzi nobiliari, caffè e restaurant alla moda per l’alta borghesia e l’aristocrazia, e vennero edificati anche grandi e lussuosi alberghi come l’Excelsior, inaugurato nel 1906 dal proprietario, il barone Von Pfyffer.
La fama internazionale di cui gode via Veneto è legata soprattutto alla Dolce Vita, periodo in cui i suoi locali, ristoranti e alberghi erano animati dalle sfrenatezze degli attori hollywoodiani e delle altre celebrità inseguite dai paparazzi, i fotografi d’assalto sempre alla ricerca dell’ultimo scoop. Sono loro, infatti, a svelare al mondo la passione travolgente nata tra Liz Taylor e Richard Burton, allora entrambi sposati, o quella turbolenta tra l’attore italiano Walter Chiari e la splendida star statunitense Ava Gardner, o a cercare di catturare uno scatto dei noti playboy dell’epoca, Gigi Rizzi e Pier Luigi Torri, che si accompagnano alle dive più affascinanti e corteggiate.
Tra i luoghi, i monumenti e gli edifici di culto più rappresentativi del rione, oltre a via Vittorio Veneto ricordiamo lo splendido Casino dell’Aurora, rimanenza dell’antica Villa Ludovisi, la cui bellezza fu ampiamente decantata da artisti del calibro di Goethe, Stendhal, Gogol e D’Annunzio, Palazzo Margherita, residenza della regina Margherita di Savoia, da cui prese il nome, e oggi sede dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia, la Fontana delle Api, piccola, ma graziosissima fontana a forma di conchiglia opera di Gian Lorenzo Bernini, e la Chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini, una delle chiese più suggestive di Roma, che nei sotterranei ospita l’antico cimitero dei cappuccini risalente alla prima metà del Settecento. La cripta è costituita da cinque cappelle, decorate con i teschi e le ossa di 4000 frati, i cui ornamenti formano rosoni, lesene, stelle, fiori, festoni e lampade e croci. Ogni cappella porta il nome delle ossa con cui sono stati eseguiti i decori e contiene, secondo la tradizione, terra santa trasportata dalla Palestina o da Gerusalemme.
Confini: Porta Pinciana, via di Porta Pinciana, via Francesco Crispi, via degli Artisti, via di Sant'Isidoro, via Vittorio Veneto, via di San Basilio, via Lucullo, via Boncompagni, via Calabria, piazza Fiume, Corso d'Italia.
Lo stemma del rione Ludovisi è formato da tre bande d'oro oblique che sovrastano un dragone, anch'esso d'oro, su sfondo rosso.