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Il pallio del papa

È un semplice lembo di stoffa bianca ma come paramento liturgico ha un alto valore simbolico: rappresenta l’agnello che il pastore porta sulle spalle, quindi il compito “pastorale” di chi guida la chiesa nei confronti del gregge di anime. Da oltre 1.500 anni, solo il papa è autorizzato a indossarlo in qualsiasi occasione e luogo ma nel tempo è diventato prerogativa anche degli arcivescovi che guidano le diocesi più grandi e più antiche, e del patriarca latino di Gerusalemme. Non stupisce, quindi, che la sua preparazione e la sua consegna abbiano dato vita fin dai tempi più antichi, a Roma, a una tradizione suggestiva che continua ancora oggi e che ruota intorno a due date particolari, il 21 gennaio e il 29 giugno.

La benedizione della lana: una cerimonia tutta romana

Il pallio può essere concesso soltanto in un luogo al mondo: al Vaticano. Il suo confezionamento avviene però in città: a fornire la lana sono due agnelli bianchi donati dai frati dell’Abbazia delle Tre Fontane, sull’antica via Laurentina, che fino a non molti anni fa li allevavano direttamente. Gli agnelli vengono poi benedetti sull’altare della basilica di Sant’Agnese fuori le mura il 21 gennaio, giorno in cui si commemora la morte della martire romana. Perché proprio qui? La storia racconta che due agnellini erano la tassa che il monastero di Sant’Agnese pagava alla basilica di San Giovanni in Laterano dove risiedeva il Papa. Quando il monastero femminile fu chiuso, gli agnelli vennero donati da altri monasteri ma nel tragitto che li portava in Laterano si sostava sulla tomba di Agnese, che nell’iconografia tradizionale è accompagnata proprio da un agnello.

L’ultima tappa: da Trastevere al Vaticano

Il viaggio degli agnellini prosegue quindi verso Trastevere: a occuparsi della tessitura e della cucitura del mantello sono infatti le suore della basilica di Santa Cecilia in Trastevere. Tra le antiche rappresentazioni del pallio indosso a un pontefice, una si trova proprio in questa chiesa, nel mosaico del XI secolo sulla parete absidale che raffigura Papa Pasquale I. La lana dei due agnelli serve esclusivamente per il pallio del papa, mentre per realizzare gli altri si utilizza anche lana diversa. Nella sua forma attuale, il pallio è formato da una fascia di lana bianca decorata con sei croci nere di seta e guarnita con tre spille gemmate, che anticamente servivano per tenerlo fermo. Una volta pronti, i pallii vengono conservati della basilica di San Pietro e, dopo essere stati benedetti, consegnati agli arcivescovi metropoliti il 29 giugno, giorno della festa dei Santi Pietro e Paolo, patroni di Roma. Tanta è l’importanza del pallio che deve essere sepolto insieme al suo legittimo proprietario.

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