Il complesso abbaziale delle Tre Fontane sorge in una piccola valle situata sul percorso dell’antica via Laurentina. Secondo la leggenda, il nome dell'abbazia si lega al martirio dell'apostolo Paolo, avvenuto il 29 giugno del 67 d.C., presso le Acque Salvie. La tradizione vuole che la testa di San Paolo, recisa, sia rimbalzata a terra tre volte, facendo scaturire altrettante fonti d’acqua.
Dal viale di accesso, si giunge all'ingresso del complesso, dove si erge l’Arco di Carlo Magno, risalente presumibilmente al tempo di papa Onorio III (XIII secolo) con funzioni di difesa. La costruzione, con tre archi nella parte inferiore, è così chiamata perché, intorno al XIII secolo, alcune pareti interne vennero affrescate con un ciclo decorativo, oggi quasi completamente scomparso, a ricordo della donazione (805) di alcune proprietà, fatta da Carlo Magno e Leone III, in favore dell'abbazia. In discrete condizioni di conservazione, invece, alcuni affreschi che decorano la volta, il primo e il secondo arco.
L'abbazia è composta da tre chiese, sorte sul luogo del martirio. La chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio, fondata da Onorio (625) e riedificata da Onorio III (1221), è la più grande delle tre. Costruita interamente in laterizio, presenta un'alta facciata a doppio spiovente e un portico tetrastilo composto da colonne di marmo orientale e capitelli ionici. DI aspetto sobrio e austero, la chiesa ha una pianta a croce latina, con abside quadrata, cappelle laterali e tre navate. Nel centro della crociera, al posto della cupola, le navate si incontrano attraverso tre archi a tutto sesto, che danno accesso al presbiterio e alla navata trasversa. A sinistra dell'edificio, è presente un antico chiostro, attualmente non visitabile poiché luogo di clausura.
La chiesa di Santa maria Scala Coeli sorge sul luogo ove, secondo la tradizione, oltre diecimila legionari cristiani avrebbero subito il martirio ad opera di Diocleziano. I lavori dell’edificio attuale, opera di Giacomo Della Porta su commissione del cardinale Alessandro Farnese, iniziarono nel 1582 e terminarono nel 1584.
La chiesa, costituita da un tempietto con cappelle laterali, è a pianta ottagonale, sormontata da una cupola e da una lanterna; la facciata è completata da un timpano e da un occhio inserito in una lunetta, mentre sull’architrave della porta sono presenti gli stemmi dei Farnese e, sotto un piccolo timpano, la scritta “Scala Cœli”.
L'interno ha tre absidi e i relativi altari, e custodisce una pala di Desiderio de Angelis, in cui è raffigurata la scena della visione di San Bernardo, e un pregevole mosaico che decora il catino, eseguito nel 1591 da Francesco Zucchi, su disegni di Giovanni de Vecchi.
Dell'antico pavimento cosmatesco che decorava la cappella rimangono solo alcune tracce, insieme al frammento di un’epigrafe cristiana risalente al III secolo.
Al di sotto, si apre la cripta, che ospita un altare cinquecentesco dedicato a San Zenone e ai Martiri soldati. Dalle due finestrelle laterali, sulla sinistra, si può scorgere una piccola ara pagana dedicata all'antica dea romana Dia, mentre sulla destra, un piccolo antro dove, secondo la tradizione, fu tenuto prigioniero San Paolo.
La chiesa di San Paolo alle Tre Fontane ebbe origine fin dal V secolo, ma fu completamente modificata da Giacomo Della Porta nel 1599.
Gli esterni e la facciata sono realizzati in mattoni e travertino, utilizzati per gli elementi decorativi del portale, delle cornici e dei capitelli. Le statue di San Pietro e San Paolo, opera del “Franciosino”, scultore della Lorena, sovrastano il timpano della facciata.
Dal vestibolo si accede alla navata, trasversale rispetto all’ingresso, con due cappelle ai lati e l’abside al centro. Sul pavimento, si trova un mosaico romano policromo del II secolo d.C., proveniente da Ostia Antica, dedicato alle Quattro stagioni. All'interno, si trovano le tre fontane sgorgate miracolosamente e chiuse dal 1950. Sono sormontate da tabernacoli di Della Porta, dentro colonne di marmo nero di Chio.
Sugli altari delle cappelle sono presenti dei dipinti: a sinistra, sull’altare dedicato a San Pietro, la copia della Crocifissione di Guido Reni e, a destra, su quello dedicato a San Paolo, una pala della Decapitazione, opera di Bartolomeo Passarotti. Sulla sinistra dell’altare di San Paolo, si trova la colonna tronca dove la tradizione vuole sia stato legato l’Apostolo durante il martirio.
La zona limitrofa all'abbazia era detta anticamente delle "Acque Salvie" e per un lungo periodo rimase deserta, in quanto considerata zona malarica. Nel 1868, i padri trappisti vi piantarono un bosco di eucalipti dai quali, ancora oggi, si distilla un noto liquore. Di grande importanza è la Grotta delle Tre Fontane, oggi santuario molto frequentato da pellegrini, dove avvenne l'apparizione della Madonna, il 12 aprile 1947.
Photo credits: Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio - Abbazia delle Tre Fontane Official Website
Informazioni
L'Abbazia comprende tre chiese:
- Monastero SS. Vincenzo e Anastasio alle Tre Fontane
- Chiesa di S. Maria alla Scala Coeli
- Chiesa di S. Paolo al Martirio
Per gli orari delle messe e le modalità di visita rivolgersi ai contatti indicati.
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