Monumento Naturale Fosso della Cecchignola

Ultimo nato nell’ambito delle Riserve Naturali gestite dall’Ente RomaNatura, il Monumento Naturale Fosso della Cecchignola costituisce uno splendido polmone verde ricco di biodiversità immerso nell’Agro Romano. Il Fosso contiene elementi di interesse storico e naturalistico che lo rendono un’oasi lussureggiante di estensione pari a circa 99,10 ettari: il bosco d’alto fusto infatti offre riparo a un’incredibile varietà di flora e fauna, incrementato dalla presenza di ruderi risalenti all’epoca imperiale romana.

Soprattutto il patrimonio storico è importante per la presenza di alcuni elementi tipici dell’Agro romano, come il Castello (o Casale) della Cecchignola, già esistente in epoca medievale e ristrutturato nelle forme attuali nel XVII secolo, la torre panoramica parzialmente diroccata, risalente al III secolo d.C., i tratti di basolato romano, o i resti di insediamenti rurali, anch’essi del periodo romano.

L’area presenta quindi una vegetazione molto varia costituita dall’olmo campestre, il pioppo nero, e l’acero ampie fasce di Canneto, abbondanti macchie di Prugnoli e Rovi, cospicue estensioni di bosco, da quello tipico di zone umide con Salici e Pioppi, a quello mesofilo a caducifoglie, con Roverelle, Olmi, Aceri campestri, Robinie. Abbondante vegetazione arbustiva, con Allori, Sambuchi, Biancospini, Fusaggine, Edera, Rosa canina, Caprifoglio, Pungitopo. Senza dimenticare poi la vegetazione erbacea, con Felce, Ciclamino, Pervinca, Petasite, Cardo, Malva, Borragine, nonché della presenza di numerose specie di Funghi e Muschi. In questo contesto vive una fauna altrettanto variegata: oltre all’istrice, al tasso e alla volpe, sono presenti il riccio e il biacco, il gruccione, l’upupa, l’usignolo e la civetta. Tra gli Uccelli, le specie nidificanti più vistose sono il Gheppio, l’Upupa, il Fagiano, il Picchio rosso maggiore, la Civetta e il Barbagianni.

Il paesaggio è caratterizzato anche da campi coltivati a grano e ravvivati in primavera da splendide fioriture, nonchè di pascoli bradi, con saltuaria presenza di greggi.

Foto: Pagina ufficiale Facebook del Parco