Tra i ripidi saliscendi del Rione Monti, una pittoresca dimora seicentesca ingloba una altrettanto pittoresca torre medievale, una delle tante che, insieme alle decine di campanili innalzati accanto alle chiese, caratterizzarono nei cosiddetti secoli bui il profilo della città, dandole un deciso slancio verticale.
Più volte restaurata e ancora oggi perfettamente conservata, la torre era detta anche “della Miliziola”, per distinguerla dalla vicina e più grande Torre delle Milizie, ed era stata edificata nel 1223 dalla famiglia Carboni su resti di epoca traianea. Passò poi fra i possedimenti dei Conti, finché nel 1675 venne acquistata dalla famiglia del Grillo che la fece inglobare nell’avancorpo di sinistra del proprio palazzo, collegato alla facciata mediante un sottopasso, il suggestivo Arco dei Conti. Furono proprio i del Grillo ad aggiungere alla torre l’originale coronamento a beccatelli, le aquile agli angoli e la scritta “EX MARCHIONE DE GRILLIS”.
Nell’Ottocento l’intero palazzo divenne proprietà dei Nicolis de Robilant e nel secondo dopoguerra ospitò lo studio del grande pittore Renato Guttuso: lo splendido giardino pensile nascosto nell’edificio fu d’ispirazione per due tele, La visita della sera (1980) e Giardino di Palazzo del Grillo (1981). Nella memoria dei romani, il palazzo e la torre rimangono però legati soprattutto alla leggendaria figura del Marchese del Grillo, entrato nella fantasia popolare per le innumerevoli burle che gli furono attribuite, di cui non poche a danno degli ebrei. Spirito eccentrico e ribelle a ogni regola, il marchese è stato portato sullo schermo da Alberto Sordi nel celebre film diretto da Mario Monicelli.
Una passeggiata tra le mura, gli archi e le torri
Torre delle Milizie
Torre de' Conti
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Informazioni
La torre è visibile dall'esterno; l'interno non è visitabile.
Location
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