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La Dea Roma di Igor Mitoraj

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La Dea Roma di Igor Mitoraj
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Malinconia e bellezza tra antico e moderno

Un frammento di volto femminile solenne e malinconico, apparentemente incompiuto come un lascito archeologico: alta in totale 10 metri e perfettamente “accordata” tra passato e presente, la monumentale fontana della Dea Roma è stata realizzata nel 2003 su incarico del Gruppo Leonardo (all’epoca Finmeccanica), la holding industriale attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza. La scultura, donata poi alla città di Roma, si trova infatti in una piccola area verde a pochi passi dalla sede legale della società, una moderna costruzione in vetro e cemento nel Quartiere della Vittoria, in una piazza affacciata sul Tevere. Nonostante il traffico del lungotevere, uno scenario suggestivo grazie anche alle siepi e agli alberi che circondano la scultura: lecci, cipressi, pini e ulivi in ricordo del bosco sacro della leggenda legata alla fondazione di Roma.

La storia che scorre

Tracciato nell’ambito dell’Esposizione Internazionale del 1911, il quartiere in cui ci troviamo testimonia, con i suoi edifici e i suoi elementi di arredo urbano (per esempio, la fontana dei giardini di piazza Mazzini o l’imponente cavallo in bronzo di Francesco Messina), l’evoluzione e la storia dell’architettura e dell’arte romana nell’arco di un secolo. Le lesioni visibili nella pietra e l’acqua della grande fontana hanno il compito di alludere proprio al fluire del tempo, dei ricordi e della storia (con la S maiuscola) – un tema caro al suo autore, lo scultore (polacco di nascita e francese di adozione) Igor Mitoraj. La conduttura dell’acqua che dovrebbe rigare il volto della dea è oggi generalmente chiusa ma la scultura, poggiata come una rovina antica su rocce finte al centro di una bassa vasca triangolare, merita tutta la nostra attenzione e sembra abitare da sempre il punto dove è stata collocata.

Un omaggio a Roma

Per il suo stile, l’opera è un omaggio visivo a Roma, “una specie di atto d’amore”, ha raccontato l’artista, nei confronti di una città incomparabile “che vive nell’immaginazione universale”. Innamorato della classicità e conosciuto per le sue sculture monumentali che reinterpretano in chiave personale e contemporanea i canoni figurativi antichi, Mitoraj ha esposto e viaggiato in tutto il mondo ma ha stretto con l’Italia un rapporto d’elezione. Roma, città che lo ha ospitato influenzandone il repertorio figurativo e dove ha lasciato in eredità anche la magnifica testa di San Giovanni Battista e le porte bronzee della Basilica di Santa Maria degli Angeli, è una quinta scenografica perfetta per le sue opere, che qui sembrano trovare una perfetta corrispondenza e possedere una particolare forza espressiva. Un omaggio alla città è anche il materiale usato per la Dea Roma: il travertino di Tivoli che troviamo nelle opere di Bernini, nei monumenti, nei palazzi antichi e nei ponti capitolini.

Igor Mitoraj (1944-2014)
Fontana della Dea Roma, 2003
Piazza Monta Grappa

Foto turismoroma
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