Er Coridore de Borgo (il Corridoio di Borgo), come lo chiamavano i sudditi della Roma papalina, è oggi conosciuto come Passetto di Borgo e corrisponde a quel tratto sopraelevato e fortificato delle Mura Vaticane che dal Palazzo Apostolico del Vaticano, partendo da dietro il colonnato del Bernini, corre lungo via dei Corridori e via Borgo Sant’Angelo e termina dentro Castel Sant’Angelo.
Fu in origine parte di una struttura difensiva che correva dalle falde del colle Vaticano sino al Mausoleo di Adriano, a protezione del campo militare che il barbaro Totila impiantò in quest’area della città intorno al 547. La costruzione, modesta nell’elevazione e irregolare nel tracciato, venne realizzata con grandi blocchi rozzamente squadrati, in parte ancora visibili in prossimità di Porta Castello. Intorno all’852, papa Leone IV (847-855) fece costruire una cinta muraria, alta circa 5 metri, dotata di camminamento di ronda, a protezione della basilica di San Pietro e degli edifici vicini, sfruttando, dove possibile, la struttura preesistente. Quella utilizzata per l’edificazione del Passetto come lo conosciamo oggi. Alcuni studiosi ritengono che questo fu realizzato intorno al 1277, durante il pontificato di Niccolò III, il primo a trasferire la residenza papale dal Palazzo Lateranense al Vaticano; altri reputano che i lavori iniziarono con Bonifacio IX tra il 1389 e il 1404, e terminarono con Baldassarre Cossa, ovvero l’antipapa Giovanni XXIII (1410-1415). Nei secoli, fu modificato e rinnovato più volte e da più papi, tra cui Niccolò V (1447-1455), Sisto IV (1471-1484) e Alessandro VI (1492-1503), con l’aggiunta di percorsi per le ronde, merlature, torri di avvistamento, fortificazioni e sopraelevazioni.
Il Passetto aveva lo scopo di controllare l'area del Borgo sottostante e reprimere eventuali sommosse, grazie alla posizione elevata da cui scagliare facilmente frecce o sparare, condurre nelle segrete di Castel Sant’Angelo prigionieri di un certo rilievo dei quali non si doveva far conoscere la presenza nelle temute carceri papaline. Forse, è proprio quel tratto che una prigioniera illustre come Beatrice Cenci percorse in catene e in tutta segretezza, prima dell’esecuzione capitale, nel 1599. Ma anche, e soprattutto, il Passetto doveva fornire una rapida via di fuga al pontefice che dal Vaticano, in caso di aggressione nemica o attentati alla sua persona, poteva rifugiarsi tra le spesse e ben protette mura del Castello.
La sua importanza strategica emerse maggiormente nei periodi più oscuri e dolorosi per Roma e per la Chiesa, come nell’anno 1494, quando papa Alessandro VI Borgia ne percorse gli 800 metri di lunghezza per trovare rifugio a Castello, durante l'invasione di Roma da parte delle milizie di Carlo VIII di Francia. O nel 1527, quando Clemente VII Medici (1523-1534) trovò rifugio a Castel Sant’Angelo, durante il Sacco di Roma perpetrato dai Lanzichenecchi di Carlo VIII. Il papa si salvò per il rotto della cuffia, correndo lungo lo stretto passaggio, mentre i cortigiani e i nobili che lo accompagnavano lo proteggevano con un mantello scuro, per evitare che la veste bianca divenisse un bersaglio facile. A sbarrare la strada all’invasore, le guardie svizzere si batterono coraggiosamente favorendo la ritirata del pontefice, ma vennero trucidate. Ancora oggi, quelle mura sono segnate dai numerosi colpi di archibugio sparati dai mercenari tedeschi.
E' questa l'ultima grande impresa legata al Passetto, che con la fine del Cinquecento vide tramontare la sua funzione difensiva, ma non l’interesse per gli aneddoti che evoca.
Tra questi ne ricordiamo uno tra i più curiosi: si dice che Rodrigo Borgia (Papa Alessandro VI) lo usasse per raggiungere gli appartamenti dove incontrava le sue amanti. Da questo racconto nacque un’usanza del tutto particolare, ovvero quella per cui, percorrendo 77 volte avanti e indietro gli 800 metri del Passetto, poco più di 60 km, gli uomini riuscissero a recuperare la virilità perduta.
Dalla terrazza del Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo, si gode di una vista privilegiata sulla città e sul Passetto di Borgo.
Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo
Mausoleo di Adriano (Castel Sant'Angelo)
Basilica di San Pietro
Informazioni
Visitabile solo con la Visita guidata al Castello Segreto
Dal 1 novembre-31 marzo: Tutti i giorni, 4 al giorno, 2 in italiano (11.30, 16.30) e 2 in inglese (10.00, 15.00)
Dal 1 aprile-31 ottobre: Tutti i giorni, 4 al giorno, 2 in italiano (11.30, 18.00) e 2 in inglese (10.00, 16.30)
Le visite sono gratuite e prevedono soltanto il pagamento del normale biglietto di ingresso al Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo.
Prenotazioni: 06 32810 / info@tosc.it
Visita momentaneamente sospesa. Per aggiornamenti visitare il sito www.gebart.it/visite-guidate.
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