Situato tra via del Corso e via della Scrofa, il cinquecentesco Palazzo Firenze è una storica residenza romana appartenuta, tra gli altri, ai Medici, celebre famiglia fiorentina da cui deriva il proprio nome.
Nel 1516, Jacopo Cardelli (1473-1530), segretario di papa Leone X, acquistò un grande appezzamento di terra nel Rione Campo Marzio per costruirvi una dimora in grado di accogliere la numerosa famiglia che contava ben dieci figli naturali. Alla sua morte, e fino al 1547, il palazzo fu la residenza del cardinale Ridolfo Pio da Carpi.
Con l’approssimarsi deI Giubileo del 1550, papa Paolo III Farnese (1468-1549) avviò un imponente piano di rinnovamento del rione, progetto che fu ripreso dal suo successore Giulio III del Monte. Nei suoi piani c’era anche l'apertura della via Trinitatis – corrispondente alle attuali vie dei Condotti e via della Fontanella di Borghese – per collegare l’area del Pincio al porto di Ripetta. Il papa acquistò alcuni palazzi del rione per trasformarli in un’unica sontuosa residenza, in grado di rivaleggiare con quella, magnifica, edificata per il suo predecessore. Tra gli edifici c’era Palazzo Firenze che venne sottoposto a importanti lavori di ristrutturazione per opera dell’architetto fiorentino Bartolomeo Ammannati, grazie a cui l’edificio assunse l’attuale aspetto con la loggia rivolta verso il giardino. La facciata presenta due piani su ognuno dei quali si aprono cinque finestre. Al primo piano, le finestre coronate da timpani triangolari si alternato con quelle sormontate da timpani curvilinei. Quelle del secondo piano sono decorate con festoni. Un balcone con ringhiera sorretto da due mensoloni decorati sovrasta il maestoso portale ad arco.
Il restauro fu accompagnato dalla decorazione di alcuni ambienti realizzata da Prospero Fontana tra 1553 e 1555. Tra questi figurano gli affreschi per la loggia del pianterreno, nota come Loggia del Primaticcio, perché tradizionalmente opera del Primaticcio e l’originale sala rosso pompeiano, sempre al pianterreno, nota come Camerino dei Continenti, dal riquadro centrale che raffigura tre delle quattro parti del mondo, ovvero Asia, Africa e Europa. Nell'ambito della stessa campagna decorativa, infine, vennero realizzati i magnifici soffitti intagliati della loggia del piano nobile, oggi detta Sala del Granduca. Per molto tempo, fu erroneamente attribuita allo stesso Prospero Fontana, come a Primaticcio, anche la decorazione a tema mitologico-allegorico della Sala delle Stagioni e della Sala degli Elementi, condotta negli anni 1574 e 1575, opera invece di Jacopo Zucchi, allievo di Giorgio Vasari.
Nel 1561, il palazzo Firenze divenne la residenza romana di Cosimo I de’ Medici, Granduca di Toscana. L’edificio, da allora noto come Palazzo Firenze, venne quindi ristrutturato da Baldovino del Monte, forse su progetto del Vignola, che realizzò l’armonioso colonnato del cortile.
Tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento lo splendido palazzo divenne uno dei punti di riferimento dell’élite cittadina spesso ospite delle feste sontuose e dei grandiosi banchetti offerti dal Cardinale Ferdinando I de’ Medici.
Nel 1587, il palazzo, ormai abbandonato dai Medici, che gli preferirono residenze più adatte al loro rango come Palazzo Madama e Villa Medici, divenne la sede dell’ambasciatore fiorentino a Roma.
Nel 1872, Palazzo Firenze divenne la residenza del Ministro di Grazia e Giustizia e poi sede dell'Avvocatura dello Stato.
Dal 1926, è la sede della Società Dante Alighieri, fondata nel 1889 da un gruppo di intellettuali guidati da Giosue Carducci per "tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiane nel mondo, ravvivando i legami spirituali dei connazionali all'estero con la madre patria e alimentando tra gli stranieri l'amore e il culto per la civiltà italiana".
Rione IV - Campo Marzio
Via del Corso
Palazzo Farnese
Informazioni
La visita del Palazzo è con prenotazione obbligatoria scrivendo una mail a: c.barbato@dante.global
Location
Per conoscere tutti servizi sull'accessibilità visita la sezione Roma accessibile.