Durante i lavori degli anni ‘90 per la costruzione dell’Auditorium Parco della Musica, tra la via Flaminia e il fiume Tevere, sono stati scoperti i resti di una villa romana suburbana di oltre 2.000 mq di superficie, situata in un’area che ha restituito reperti databili tra il VI sec. a.C. e il II sec. d.C.
La fase più antica della villa consiste in una fattoria rustica di età arcaica, abitata probabilmente da un cittadino romano e distrutta intorno al 500 a.C. Sui suoi resti fu in seguito edificata una grande villa patrizia.
È stata avanzata l’ipotesi che quest’ultima fosse annessa al santuario di Anna Perenna, la ninfa che i Romani veneravano il 15 marzo, data del più antico capodanno romano.
La villa romana è stata inserita nel complesso del Parco della Musica grazie al progetto di Renzo Piano che ha previsto la valorizzazione degli scavi e la creazione di un piccolo museo archeologico.
Il museo è diviso in due sezioni. Nella prima sono esposti modellini in legno della fattoria, della villa nelle varie fasi costruttive, e i reperti più significativi, soprattutto il vasellame da tavola e da culto. Sono inoltre ricreati la dispensa di una cucina, un forno da pane e un torchio oleario, che attestano lo svolgimento delle attività produttive e l’immagazzinamento delle derrate. Tra i reperti spicca una tegola angolare di gronda, decorata con la testa di una divinità fluviale barbata, identificabile con Acheloo mitico figlio di Oceano e Teti.
Nella seconda sezione vengono illustrate le emergenze archeologiche del territorio compreso tra le Mura Aureliane e i corsi dell’Aniene e del Tevere. E’ conservato inoltre un muro in opus reticulatum riferibile alla recinzione della villa, i cui resti è possibile ammirare dalla terrazza accessibile attraverso le sale del museo.
Foto: Sovrintendenza Archeologica
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