Situata nel Rione Regola, lungo l’elegante via Giulia, la chiesa fu fatta costruire nel XVI secolo dalla Compagnia dell’Orazione e della Morte e sorge su un antico cimitero dedicato alla sepoltura cristiana delle salme abbandonate. L’edificio di culto fu riedificato nella prima metà del Settecento su progetto dell’architetto Ferdinando Fuga ed è un vero e proprio monumento al culto della morte. Sulla facciata settecentesca, decorata con festoni, lesene, teschi e simboli macabri, spiccano due targhe graffite: una raffigura uno scheletro alato con la scritta Hodie mihi, cras tibi, vale a dire “Oggi a me, domani a te”, l’altra la morte seduta che, tenendo una clessidra alata in mano, osserva un uomo morente.
Una cupola ovale sovrasta l'interno estremamente suggestivo, caratterizzato da un susseguirsi di forme concave e convesse. Tra le splendide decorazioni si ammirano gli affreschi di Giovanni Lanfranco con le figure di eremiti (Sant'Antonio Abate, San Paolo di Tebe e San Simeone Stilita) precedentemente nel Romitorio del cardinale Farnese, e la magnifica pala seicentesca dell’altare maggiore che raffigura Gesù sulla croce, opera di Ciro Ferri.
Nei sotterranei della chiesa, la cripta è quanto resta dell’antico cimitero dell’Arciconfraternita. Distrutto in gran parte per edificare i muraglioni del Tevere, rimase in funzione fino all’Ottocento, accogliendo più di 8mila corpi raccolti nel fiume o nelle campagne. Ancora oggi è possibile vedere ossa e scheletri che formano decorazioni artistiche – croci, sculture e lampadari – insieme a numerosi teschi, di cui alcuni che riportano sulla fronte l’anno di morte, la causa del decesso e il luogo del ritrovamento.
Rione VII - Regola
Museo delle Anime del Purgatorio
Chiesa di Santa Maria della Concezione
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