Tra le cinte murarie più lunghe e meglio conservate al mondo, le Mura Aureliane, furono erette dall’imperatore Aureliano tra il 271 e il 275, per proteggere il cuore della Città Eterna dalle popolazioni barbariche provenienti dall'Europa del Nord.
Tra danneggiamenti, demolizioni e successivi restauri, da allora, questo grandioso complesso monumentale e architettonico racconta la storia millenaria di Roma da protagonista e testimone dei cambiamenti e delle trasformazioni della città.
Nel Seicento, infatti, le mura oltre alla funzione difensiva originaria assunsero quella di suggestivo sfondo scenografico di uno dei viali principali che costeggiavano la magnifica villa della famiglia Ludovisi, con il restauro del tratto ad essa annesso e la creazione di una nuova facciata di una delle torri di Porta Pinciana. Le mura furono inoltre impreziosite dalla realizzazione di una nicchia ovale in cui fu collocato il busto colossale di un giovane militare, probabilmente il generale bizantino Belisario, ispirato alla figura di Alessandro Magno.
Nell’Ottocento, l’unico edificio ancora in piedi, in seguito alla vendita della proprietà da parte dei Ludovisi era, ed è, il Casino dell’Aurora, elegante palazzetto, occasionalmente visitabile, che custodisce prestigiose collezioni d’arte e gli affreschi di grandissimi artisti del pennello come Caravaggio, Guercino, Domenichino e Paul Bril.
Nel 1847, papa Pio IX donò il monumento all'Amministrazione Capitolina e, dopo la proclamazione di Roma Capitale del Regno d’Italia, il 20 settembre 1870, le mura, che ormai avevano perso la loro funzione difensiva, vennero in parte demolite e frammentate per permettere l'apertura di alcuni passaggi pedonali e veicolari tra il Centro Storico e i nuovi quartieri annunciati dal Piano Regolatore del 1883.
L’area quindi fu lottizzata e rapidamente edificata e le mura gravemente danneggiate. Il monumento, fino ad allora ancora integro e con tutti i camminamenti percorribili, cambiò completamente la propria fisionomia: originariamente infatti il circuito complessivo correva per 18,837 chilometri, mentre oggi la lunghezza si attesta intorno ai dodici.
La vicenda delle mura, però, in continua trasformazione ed evoluzione, vide, tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, un nuovo inizio quando l’Amministrazione cittadina decise di affidare le torri e i camminamenti ad alcuni artisti che ne fecero i propri atelier e abitazioni. È così che uno dei monumenti simbolo di Roma, trait d'union tra le vicende della città antica e quelle della metropoli moderna, vide riunirsi al suo interno Giacomo Balla, Filippo Tommaso Marinetti, Ettore Ximenes, Ettore Ferrari, autore del monumento a Giordano Bruno a Campo de’ Fiori, e altri artisti che hanno fatto la storia della cultura capitolina e non solo.
Tra questi, il ceramista Francesco Randone che nella Torre XXXIX di via Campania aprì nel 1890 una scuola “gratuita per le bambine e i bambini dai sei anni ai quindici, senza distinzione di ceto, di religione, di cultura”: la Scuola d’Arte Educatrice, ancora oggi in attività.
Nel gennaio del 1974, invece, le mura e la porta furono le star dello spettacolare intervento di land art ad opera di Christo e Jeanne-Claude de Guillebon che ne avvolsero entrambi i lati con teli di nylon e corde arancioni in uno dei loro famosi “impacchettamenti”.
Grazie quindi al sempre vivo interesse per questo grandioso protagonista della storia di Roma, il tratto murario che va da Porta Pinciana a via Marche, con due ordini di arcate risalenti all'epoca dell'imperatore Onorio (401-403 d.C.), è stato aperto al pubblico il 3 luglio 2021 ed è oggi visitabile in base al calendario che specifica le modalità di accesso e prenotazione ai Monumenti del Territorio.
Il percorso consente di godere di affacci sorprendenti e a perdita d’occhio sul Rione Ludovisi, sulla magnifica Villa Borghese e sulle bellezze che custodisce al suo interno, su Villa Medici e su via Veneto, protagonista indiscussa dei travolgenti anni della Dolce Vita.
L’apertura al pubblico di questa porzione delle Mura Aureliane, insieme al tratto di viale Pretoriano, tra via dei Frentani e via dei Ramni, è solo la prima tappa di un iter di valorizzazione dell’intero circuito per rendere percorribili i circa sei chilometri del camminamento di ronda, tuttora conservato.
Foto turismoroma
Porta Pinciana
Rione XVI - Ludovisi
Mura Aureliane
Informazioni
L’ingresso al monumento è consentito a gruppi e associazioni, con guida propria, che devono provvedere alla prenotazione allo 060608 (tutti i giorni, ore 9.00-19.00).
Max 10 persone a visita.
Per i singoli visitatori, sempre previa prenotazione allo 060608, sono inoltre possibili visite individuali secondo un calendario specificato nella pagina > Monumenti del territorio
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