Il nome originario della porta non è conosciuto; fu chiamata Pinciana solo nel IV secolo, poi Belisaria, dal nome del generale bizantino che in questo luogo nel 537 respinse Vitige re dei Goti, ed ancora, nel XII secolo, fu detta Porciniana. Aureliano (275) assecondando il tracciato di una via secondaria, probabilmente la via Salaria Vetus, costruì una posterula in opera laterizia, obliqua rispetto all’andamento delle mura, dotata di una sola torre (B1) semicircolare. Si attribuiscono ad Onorio (403) i lavori che la trasformarono in una porta monumentale: fu costruito un nuovo fornice in blocchi di travertino, un attico con galleria superiore e una camera di manovra con saracinesca. Fu aggiunta una seconda torre, semicircolare e più piccola della precedente. In questa fase le torri presentano un primo piano con feritoie per arcieri, un secondo e terzo con finestre per le baliste e la copertura costituita da una cupola di calcestruzzo. Fu anche aggiunta una controporta interna, mentre la merlatura fu realizzata probabilmente tra il 1747 ed il 1821. Nel XVIII secolo le torri si conservavano ancora fino al secondo piano. Le parti alte verranno demolite intorno al 1820.
Nel 1808 fu decisa la chiusura della porta porta turata, poi riaperta nel 1887 in occasione della costruzione del quartiere Ludovisi. Il fornice laterale moderno sul lato ovest è stato aperto nel 1908, mentre quello sul lato est nel 1935.
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