Connessione e contaminazione sono le parole d’ordine della Casa delle Tecnologie Emergenti, il living lab realizzato da Roma Capitale, con il cofinanziamento del MiSE (Ministero dello sviluppo economico) e di altri corporate partner, all’interno della stazione Tiburtina.
La nuova struttura è un centro all’avanguardia con una visione strategica in chiave smart city: uno spazio polifunzionale dove sviluppare in modo sostenibile nuove idee e progetti di ricerca, lanciare start-up, testare le soluzioni più innovative a servizio di cittadini e imprese – facendo leva su tecnologie emergenti come la blockchain, l’Internet of Things, l’Intelligenza artificiale e le reti 5G – e condividere know-how, esperienze e risorse.
Gli ambienti in cui si articolano i suoi 800 mq di superficie sono dotati di una vasta gamma di servizi e strumenti, per esempio lavagne interattive, e permettono di svolgere tipologie differenti di attività, dal lavoro in autonomia nel grande open space dedicato al co-working agli incontri di co-progettazione e brainstorming nelle sale riunioni. Curato sotto il profilo architettonico, lo spazio colpisce anche per il suo impatto scenografico, con le sue ampie vetrate che offrono una suggestiva veduta sulla piattaforma ferroviaria, al di sopra della quale è sospesa la grande galleria.
Per favorire la partecipazione di start-up e piccole/medie imprese, sono organizzati numerosi workshop per facilitare la costituzione di gruppi imprenditoriali, la definizione di idee e lo scambio d’informazioni fra il tessuto imprenditoriale e i nuovi attori dell’ecosistema dell’innovazione, in particolare nei settori della mobilità e dei servizi ai cittadini/turisti.
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