
La Riserva Naturale Regionale di Macchiatonda, istituita con la L.R. 23 luglio 1983, si estende su un’area di circa 250 ettari di pianura costiera 50 km a nord di Roma ai piedi delle propaggini collinari dove Monti della Tolfa e Colli Ceriti si incontrano, a metà strada tra lo splendido Castello di Santa Severa e l'Oasi Naturale di Torre Flavia. Il territorio della Riserva Naturale è suddiviso in una Zona “A”, maggiormente protetta, che si estende lungo la costa e in una Zona “B”, che si estende verso l'interno, adibita ad agricoltura biologica e suddivisa in sei poderi dati in concessione ad altrettante aziende agricole.
All'interno della Zona A è possibile trovare gli habitat di maggiore importanza, tra cui il boschetto il cui toponimo, "Macchiatonda", comune nelle aree maremmane tosco laziali, definisce un piccolo boschetto di alloro e olmo di origine molto antica. La distanza attuale dal mare, che è di 60 metri, ne condiziona forma e crescita caratterizzata dalla presenza di essenze frangivento (tamarix e phragmites). Durante l'autunno e l'inverno, a seguito delle piogge, il boschetto si allaga; questa caratteristica lo colloca fra gli ambienti unici conservati nella Riserva, perché rappresenta il relitto di un sistema forestale idrofilo presente lungo la costa laziale. Questi e altri habitat, come ad esempio le paludi costiere, subirono quasi ovunque una profonda trasformazione dell'assetto del territorio ad opera dalle bonifiche, iniziate in epoca storica. Oggi importanti formazioni a giuncheti e fruticeti delineano il paesaggio degli stagni costieri, ricostituiti artificialmente nella zona retrostante la fascia litoranea.
La naturale tendenza all'impaludamento che la pianura costiera ai piedi dei colli Ceriti ha conservato nel corso del tempo, ha facilitato le opere di ripristino ambientale che, rispettando le peculiarità della vegetazione, hanno permesso l'allargamento delle superfici umide aumentando le opportunità di sosta per l'avifauna. Per quanto riguarda quest’ultima, sono molte le specie osservabili durante l'anno: tra gli svernanti si possono osservare le oche selvatiche, il tarabuso, il fischione, il mestolone, la marzaiola; tutto l'anno è inoltre presente e nidificante il germano reale, la gallinella, la folaga, il tarabusino, il tuffetto. Presenti e non nidificanti il gabbiano corso, l'airone e la garzetta. Numerosi il piro piro culbianco, il piovanello, la beccaccia di mare, il voltapietre, il cavaliere d'Italia, il chiurlo. Frequente inoltre il falco di palude, il gufo di palude, le varie albanelle, il biancone e la poiana in caccia dai monti della Tolfa.
Il Centro Visite del Parco, è situato all’interno del Castello di Santa Severa presso il quale è presente anche la sede della Riserva. E' composto da varie sezioni in cui sono esposti reperti faunistici e floristici dei diversi ambienti della Riserva. Il centro ospita anche una mostra fotografica permanente sul territorio della Riserva di Macchiatonda e dei Monti della Tolfa.
La Riserva è fruibile anche da famiglie con bambini, da anziani e diversamente abili. È un luogo apprezzato anche dai birdwatchers e dai fotografi naturalistici, per il gran numero di specie di uccelli che è possibile osservare in ogni periodo dell'anno. La fauna presente negli stagni si può agevolmente osservare dai capanni allestiti nelle zone umide.
I non vedenti possono accedere ad un sentiero pianeggiante ove 10 stazioni attrezzate con pannelli braille esplicitano le caratteristiche naturalistiche dei siti: alcune esaltano le sensazioni olfattive o tattili, in altre il rumore del mare evoca il paesaggio costiero.
Per i carrozzati è stato previsto un particolare spazio nei capanni da dove possono osservare gli uccelli degli stagni; i sentieri sono sottoposti a particolare cura per evitare al massimo i disagi.
Foto: pagina ufficiale Facebook
Castello di Santa Severa


Santa Severa e Pyrgi


Un luogo magico dove trascorrere una giornata all’insegna della cultura o del relax in riva al mare
Le dune costiere


Informazioni
La Riserva naturale di Macchiatonda è aperta gratuitamente al pubblico.
L'ingresso nell’Area protetta si trova al Km 49.900 della statale SS 1.
Gli Uffici della Riserva sono ubicati negli edifici del Castello di Santa Severa.
Data la natura pianeggiante dei sentieri, in caso di piogge questi possono presentare punti con presenza d’acqua persistente per cui si consiglia ai visitatori l’utilizzo di calzature impermeabili.
La riserva rimane comunque aperta alle visite di gruppi e scolaresche accompagnate, previa prenotazione e verifica della disponibilità giornaliera, attenendosi al numero massimo di giornate settimanali di apertura, consentite dalla legge istitutiva, al fine di limitare il più possibile il disturbo all’ambiente ed alla fauna, in particolare quella migratoria.

Per conoscere tutti servizi sull'accessibilità visita la sezione Roma accessibile.