Villa Flora

Villa Flora rappresenta il più importante esempio di verde storico del quartiere Portuense, in attesa di un'opera di recupero e di valorizzazione. L’area, già oggetto di insediamenti abitativi e produttivi a partire dal XVII secolo, è nota nei documenti ottocenteschi e novecenteschi come Villa Signorini. Originariamente una tenuta agricola come la maggior parte delle ville che sorgevano in direzione di Fiumicino, conserva la struttura ottocentesca tipica di un'organizzazione di questo genere: si tratta infatti di un pregevole complesso risalente al XIX secolo con edifici di raffinata residenza, oggi in grave stato di degrado.

La Villa è costituita da un casino nobile di gusto eclettico con torretta neogotica a bifore, da alcuni edifici a uso agricolo ispirati all’archeologia industriale e da due serre molto pregevoli in ghisa e vetro in stile neo-medioevale. Dietro il casino nobile e ai lati di questo si trovano vari edifici di servizio, alcuni dei quali ospitano associazioni che operano nella Circoscrizione. Di notevole bellezza il parco, caratterizzato da un lungo viale dal disegno moderno, pavimentato con mattonelle a spina di pesce, fiancheggiato da cipressi che costeggiano le pendici della villa, distinte da rigogliosi pini e da altre essenze tipiche della flora romana. Sulla destra alla fine del viale vi è una fontana con bacino circolare. Sul piazzale antistante la Villa si innalzano palme, cedri e pini, risalenti alla sistemazione originaria del luogo. L'attuale nome della villa deriva dalla denominazione "Hotel Flora", assegnato al complesso dalla Casa generalizia dell'Ordine dei Servi di Maria ai quali è stata espropriata nel 1975 dalla Regione Lazio per la "realizzazione di un parco pubblico attrezzato nel Quartiere Gianicolense". Nel 1978 la Villa fu acquisita dal Comune di Roma. 

Foto: Sovrintendenza Capitolina