Durante la seconda metà dell'Ottocento si manifestò urgente la necessità di un ponte che potesse servire le zone in passato collegate dall’antichissimo Ponte Emilio (Ponte Rotto) i cui resti si ergono, ancora oggi, custodi millenari di una storia travagliata fatta di innumerevoli crolli e ricostruzioni.
Ponte Palatino venne quindi costruito tra il 1886 e il 1890 su progetto dell’ingegner Angelo Vescovali in collaborazione con una ditta belga specializzata in ponti di ferro e l’ausilio dell’Officina dell’Impresa Industriale Italiana, che si occupò delle parti metalliche.
La sua struttura è essenziale, priva delle arcate imponenti che caratterizzano la maggior parte dei ponti di Roma, e sprovvista di grandi decorazioni, se non fosse per la griglia metallica che ne raccorda le varie sezioni con eleganti elementi a losanga. Più che l’estetica poté dunque la praticità: Ponte Palatino è infatti uno dei primi esempi di architettura funzionale della città e dimostrazione di grande abilità ingegneristica in un punto del fiume in cui anche il genio degli antichi romani aveva più volte fallito.
Lungo poco più di 155 metri e largo circa 19, il ponte unisce Lungotevere Ripa con Lungotevere Aventino, nei Rioni Ripa e Trastevere. È costituito da cinque luci intervallate da quattro massicci piloni in muratura rivestiti di bugne in travertino che sorreggono una passerella metallica che si inserisce, alle due estremità, nei mastodontici muraglioni innalzati dopo l’impressionante piena del 1870 per proteggere Roma da future inondazioni.
Sul lato sinistro del ponte, in corrispondenza di Lungotevere Aventino, si trova, ancora funzionante, la Cloaca Maxima, il più grande complesso fognario di epoca romana che partendo dalla Suburra sfociava proprio nelle vicinanze.
Una vecchia consuetudine romana (fortunatamente oggi non più praticata) lega il suo ricordo al ponte: la "partita a rocci" o "sassaiola", il fitto lancio di sassi che vedeva sfidarsi gli abitanti del rione Testaccio e del rione Trastevere che avevano scelto proprio Ponte Palatino per le loro sfide. Altre sassaiole infuriavano su Ponte Sant’Angelo tra i Borghiciani, residenti nel rione Borgo, e i Ponticiani, residenti nel rione Ponte, o al Campo Vaccino, dove si fronteggiavano i rioni Trastevere e Monti.
Una curiosità: Ponte Palatino è noto anche come “ponte inglese” o “ponte degli inglesi” per il senso di marcia invertito rispetto al normale senso di circolazione sulle strade e sui ponti di Roma.
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