Il Foro Boario era la zona destinata al mercato del bestiame compresa tra il Tevere, il Campidoglio, il Palatino e l’Aventino.
Secondo la leggenda Ercole, giunto nella zona del foro Boario con i buoi di Gerione, sarebbe stato derubato di questi dal gigante Caco, che abitava in una grotta alle pendici dell’Aventino. Dopo aver ucciso il gigante, Ercole sarebbe stato onorato come un dio dagli antichi abitanti del Palatino, gli Arcadi, che gli avrebbero dedicato un’ara, l’Ara Maxima. Questo altare, di cui si conserva il nucleo in tufo, si trova all’interno della chiesa di Santa Maria in Cosmedin.
L’area, occupata in epoca antica dalla palude del Velabro, fu bonificata dai re etruschi (VI secolo a.C.) con la costruzione della Cloaca Maxima di cui sono ancora visibili i resti delle arcate.
A Servio Tullio, sempre nel VI secolo a.C., si fa risalire l’impianto del Porto Tiberino, che si estendeva dove oggi si trovano gli uffici dell’Anagrafe.
All'epoca repubblicana risalgono i due templi verso il Tevere: il primo, più antico, a pianta rettangolare, dedicato alla divinità fluviale di Portunus, e il secondo, a pianta circolare, dedicato a Ercole Vincitore.
In età imperiale vennero realizzate una serie di imponenti opere come i magazzini presso il porto fluviale di età Traianea (98-117 d.C.), l’Arco degli Argentari, elegante opera di età Severiana (204 d.C.) e quello quadrifronte di Giano, imponente costruzione probabilmente del tempo di Costanzo II (337-361 d.C.).
Piazza Bocca della Verità
Il Tevere
Secondo la leggenda, la storia di Roma comincia proprio da qui
Chiesa di San Giorgio in Velabro
Tempio di Ercole Vincitore
Tempio di Portuno
Informazioni
Area aperta al pubblico
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