Tra le più antiche fontane rinascimentali di Roma, è chiamata anche "fontana del Trullo", perché un tempo posta in mezzo a "Piazza del Trullo", attuale Piazza del Popolo. Dopo il restauro dell'acquedotto dell'Acqua Vergine, terminato nel 1570, vennero iniziati i lavori per una ramificazione sotterranea secondaria del condotto, così da poter raggiungere l'area dell'antico Campo Marzio, zona molto popolosa di Roma, e venne quindi progettata anche l'edificazione di alcune fontane.
La prima fu commissionata da papa Gregorio XIII, nel 1572, a Giacomo Della Porta (1533- 1602), in piazza del Popolo, in occasione dell'ampliamento e della sistemazione urbanistica della piazza stessa. La nuova fontana era composta da due catini di diverso diametro dai quali l'acqua cadeva in una vasca inferiore, di forma ottagonale, poggiata su una base di tre gradini anch'essi ottagonali. Il catino più grande era scolpito con bassorilievi che raffiguravano lo stemma di Gregorio XIII, un drago con le ali aperte.
A Giacomo Della Porta va attribuito il progetto, mentre la realizzazione scultorea venne affidata allo scultore francese Giovanni Leminard che, per la sua costruzione utilizzò anche marmi ricavati da reperti archeologici dell'antica Roma, come si usava all’epoca. Il progetto originale prevedeva di porre la fontana al centro della piazza, ma la struttura risultava essere troppo piccola per l'ampiezza dello spazio; quindi nel 1589, papa Sisto V decise di sistemare al centro della piazza l'obelisco e qualche anno dopo la fontana venne spostata in posizione più decentrata, all'inizio di via del Corso.
Tra il 1818 e il 1823 Giuseppe Valadier (1762-1839), fece rimuovere la fontana che, nel 1849, venne spostata sul Gianicolo, davanti alla chiesa di San Pietro in Montorio, dove però rimase solo una ventina d'anni prima di essere nuovamente rimossa, smontata e riposta in un magazzino comunale.Quando, nel 1940, si pensò di riutilizzare la fontana, si dovettero ricostruire i due catini superiori (sulla base di una stampa dettagliata del XVII secolo), che, nel frattempo, erano andati perduti. Con l'occasione, ai bassorilievi che richiamavano lo stemma di papa Gregorio XIII, ne vennero alternati altri raffiguranti un'aquila con le ali aperte, stemma della famiglia Borghese, un cui rappresentante era all'epoca Governatore di Roma.
Nel 1950, la nuova fontana venne riassemblata e posizionata dove si trova attualmente.
Foto: Sovrintendenza Capitolina
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