Polo Museale Liberiano

Nel cuore del Rione Esquilino, nella splendida Basilica di Santa Maria Maggiore, il Polo Museale Liberiano è una straordinaria testimonianza artistica, storica e spirituale della basilica e del suo ruolo preminente, nei secoli, nella vita religiosa di Roma. 

Dallo Scalone grande della Canonica di Benedetto XIV, il suggestivo percorso espositivo conduce alla Loggia delle Benedizioni sulla facciata settecentesca realizzata da Ferdinando Fuga, dove due imponenti angeli per lato, introducono a un magnifico belvedere sulla piazza di Santa Maria Maggiore e sulla Colonna della Pace. Lo spazio è dominato dai pregevoli mosaici di Filippo Rusuti (ca.1300), raffiguranti la storia della fondazione della basilica, legata al sogno del ricco patrizio romano Giovanni, di sua moglie e di Papa Liberio, e del miracolo della neve del 5 agosto 358.

Il percorso continua nella Sala dei Papi, un ampio e solenne ambiente realizzato durante il pontificato di papa Paolo V (1605-1621). Adornato da un maestoso soffitto ligneo e da un imponente camino in marmo, il salone custodisce pregevoli arredi in legno, paramenti liturgici, testi e codici antichi e dipinti dei personaggi legati alla storia della basilica, quali papi, cardinali, tra cui l’Arciprete San Carlo Borromeo, e i Reali di Spagna. 

Proseguendo, si ammira la scala elicoidale detta di “Gian Lorenzo Bernini”, il maestro del Barocco che riposa in una semplice tomba all’interno della basilica. La raffinata struttura seicentesca, plasmata in pietra di travertino e libera da colonne, si snoda armoniosamente in forma di conchiglia, collegando i cinque livelli del palazzo e rappresentando, verso l’alto, il cammino spirituale dell’uomo.

Seguono le tre sale del museo, cuore del percorso espositivo, che, attraverso preziose reliquie e magnifiche opere d’arte – tra cui importanti affreschi di Baldassare Croce – rappresentano ognuna un elemento fondamentale della basilica:
•    La sala Betlemme d’Occidente invita alla scoperta di Santa Maria Maggiore come Basilica del Santo Natale ed edificio destinato alla celebrazione delle Santa Messe della Vigilia di Natale. Tra le opere presenti, la Natività di Arnolfo di Cambio del 1291, il primo presepe della storia costituito da un semplice ed elegante gruppo di cinque figure in marmo, e la casula di san Girolamo, un raro e antico tessuto databile al XIII secolo;
•    La sala Santa Maria della Neve, dedicata alla fondazione della basilica seguita al miracolo delle neve del 5 agosto del 358 d.C., quando la cima dell’Esquilino si tinse di bianco, ospita Il Miracolo della neve di Jacopo Zucchi, Maria col Bambino e i Santi Antonio da Padova e Caterina da Siena del Beccafumi e l’Andata al Calvario di Giovanni Antonio Bazzi (il Sodoma);
•    La sala Scrigno della Salus Populi Romani, che accoglie la celebre e venerata icona bizantina della Vergine – tradizionalmente attribuita a San Luca – legata da sempre alla vita spirituale di Roma e ai suoi papi, e alcune inestimabili donazioni che, nel tempo, i pontefici le hanno offerto come ex voto, tra cui il prezioso reliquiario con copertura argentea, in cui l’icona è stata conservata per oltre tre secoli, e le corone e i gioielli presentati da Gregorio XVI (1831-1846) e Pio XII (1939-1958).  

Sotto la basilica, inoltre, i pregevoli scavi archeologici svelano una serie di ambienti sotterranei disposti intorno a un ampio cortile di età imperiale, in cui si apprezzano uno stabilimento termale, con mosaici e intercapedini per il riscaldamento, tegole antiche, affreschi ornamentali con elementi geometrici e un raro calendario agricolo affrescato. 

Foto Redazione Turismo Roma 

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