Dai Del Monte ai Colonna: la storia incisa nella pietra
Un piccolo gioiello nascosto all’angolo tra via di Villa Giulia e via Flaminia, nel quartiere Pinciano, la fontana fu realizzata nel 1552 dall’architetto toscano Bartolomeo Ammannati su commissione di papa Giulio III (Giovanni Maria Ciocchi del Monte) durante la costruzione di Villa Giulia, splendida residenza fuori porta del pontefice. Alimentata dall’Acquedotto Vergine e destinata alla “pubblica utilità”, la fontana richiamava le mostre d’acqua dell’epoca romana: statue, sculture antiche, piramidi e colonne adornavano l’opera, inserita in un maestoso impianto scenografico. Dopo la morte di papa Giulio III, e del suo erede, il fratello Baldovino, una serie di vicissitudini ereditarie fecero sì che, nel 1557, Villa Giulia, definita “l’ottava meraviglia del mondo”, fosse requisita da papa Paolo IV per motivi legati alle finanze della Camera Apostolica utilizzate per le proprietà dei Del Monte. Conseguentemente alla costruzione della “palazzina di Pio IV”, la fontana subì una serie di sostanziali modifiche: nel 1561, su progetto di Pirro Ligorio, furono avviati i lavori per l’edificio a ridosso della fontana che, non più isolata, fu privata delle statue e delle piramidi ornamentali. Furono, inoltre, aggiunti l’emblema del papa, affiancato da due vittorie alate, e l’iscrizione a ricordo del cardinale Carlo Borromeo, nipote del pontefice, che, pochi anni dopo, fece dono della palazzina alla sorella Anna, promessa sposa di Fabrizio Colonna. Con l’edificio divenuto proprietà della nobile famiglia romana, i Colonna eliminarono dalla fontana l’iscrizione dedicatoria a Giulio III, sostituendola con l’epigrafe “PHILIPPVS COLVMNA PALIANI DVX MAGNEAPOL. REGNI COMESTABILIS”, in nome di Filippo Colonna Duca di Paliano, rimuovendo un’antica testa di Apollo e collocando gli attuali elementi ornamentali. Nel 1750, Fabrizio II Colonna diede l’incarico di posizionare sotto il timpano una dedica per papa Benedetto XIV per ringraziare il pontefice di aver concesso l’utilizzo dell’Acqua Vergine ai terreni e alle proprietà di famiglia.
La Fontana di Giulio III: un’elegante architettura rinascimentale
La fontana appare oggi perfettamente integrata alla struttura dell’edificio – Palazzo Borromeo, proprietà dello Stato Italiano e sede dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede – a differenza delle sue origini, in cui, monumentale e solitaria, celava un incantevole ninfeo della Villa Giulia, tra giochi d’acqua e peschiere. Una vasca in pietra di forma rettangolare raccoglie l’acqua che scorre dalle bocche di un mascherone alato, sovrastato dallo stemma dei Colonna con trofeo di armi e bandiere, e di due animali marini, posti ai lati. L’opera è incorniciata da due alte colonne corinzie che inquadrano le epigrafi di Filippo Colonna e Benedetto XIV, coronate da un timpano, al cui centro è posto lo stemma del pontefice. Ai lati, si trovano due nicchie quadrangolari vuote, un tempo occupate dalle antiche statue della Felicità e dell'Abbondanza.
Visioni di acqua, di verde e di arte: quattro passi tra antico e contemporaneo
Passeggiando nei dintorni, come curiosi “esploratori” del passato, si possono scoprire tesori nascosti o poco conosciuti della Capitale. Da sempre tra gli elementi dominanti nella storia della città, l’acqua e la pietra non mancano nella zona: proprio all’angolo di fronte, speculare alla Fontana di Giulio III, si trova la Fontana delle Conche, composta da una vasca rettangolare in granito – copia di quella del Babuino – sormontata da una conca centrale, affiancata da due mezze conche, mentre poco più avanti, addossata a un muro sulla via Flaminia, si ammira la Fontana Abbeveratoio di Benedetto XIV, una vasca di granito dalla forma ovale con un mascherone incorniciato da una valva di conchiglia a raggiera. A pochi passi, l'eclettico Palazzo Marina, sede dello Stato Maggiore della Marina militare, domina imponente e candido il Tevere, mentre, l’ETRU – Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, ospitato nella nell’omonima dimora rinascimentale e in Villa Poniatowski, custodisce preziosi reperti della civiltà etrusca e falisca.
Foto: Redazione Turismo Roma
ETRU Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
Villa Poniatowski
Ponte Giacomo Matteotti
Il Tevere
Secondo la leggenda, la storia di Roma comincia proprio da qui
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