Chiesa di Santa Barbara dei Librai

Situata a pochi passi da Campo de’ Fiori e da piazza Farnese, in una particolare piazzetta di forma trapezoidale nel Rione Parione, la chiesa di Santa Barbara ha origini antiche. Fu infatti probabilmente costruita intorno al X-XI secolo, come testimonia un’iscrizione al suo interno che ne attribuisce la proprietà a Giovanni di Crescenzio, patrizio di Roma, a sua moglie Rogata, vissuti proprio a cavallo dei due secoli. 

Come molti degli edifici in quest’area, la chiesa sorge su parte dei resti dell’antico Teatro di Pompeo, la prima struttura in muratura nel suo genere. Restaurata una prima volta nel 1306, nel 1601 fu assegnata da papa Clemente VIII all’Università dei Librai che unì al titolo di Santa Barbara quello del suo patrono, San Tommaso d’Aquino. Nel 1680 la chiesa fu ricostruita in forme barocche a spese del libraio fiorentino Zenobio Masotti. Quando la confraternita fu sciolta nel 1878, fu sconsacrata e lasciata in stato di abbandono, tanto da essere usata come semplice magazzino, forse per il vicino mercato, mentre i suoi ornamenti più importanti furono trasferiti nella vicina chiesa di San Biagio e Carlo ai Catinari. 

La facciata tardo barocca presenta sopra al portale un oculo tondo sovrastato dalla statua della santa in una nicchia, opera dello scultore Ambrogio Parisi. La santa ha ai piedi la raffigurazione delle folgori che rimandano al suo ruolo di protettrice dagli incendi. L’interno, ricco di stucchi bianchi, è a una sola navata con cappelle laterali. Sopra la porta d’ingresso si trova un organo del Seicento di grande valore. Nella chiesa è conservato un crocifisso ligneo trecentesco e un trittico del 1453 che raffigura una Madonna con bambino affiancata da San Giovanni Battista e dall’arcangelo Michele. 

Nel 1982 la chiesa è stata restaurata e riaperta ai fedeli. Ogni anno il 4 dicembre, in occasione della festa di Santa Barbara, viene aperto al pubblico lo storico presepe conservato al suo interno: “Arti e mestieri nella Roma del 700”.