Il titolo dell’esposizione che si apre al MAXXI riprende quello di un famoso libro del 1970 curato da Cesare Colombo, “L’occhio come mestiere”, antologia fotografica dedicata a Gianni Berengo Gardin, grande maestro della fotografia intesa come reportage e indagine sociale.
Lungo il percorso della mostra, che presenta oltre 150 fotografie, anche inedite, emerge chiaramente un approccio “artigianale” alla pratica fotografica da parte di questo grande maestro. In tutte le fotografie ritroviamo le profonde trasformazioni sociali, culturali e paesaggistiche che hanno avuto luogo nel nostro paese dal secondo dopoguerra a oggi. I luoghi ritratti sono spesso quelli del mondo del lavoro, dove Berengo Gardin realizza numerosi reportage per Alfa Romeo, Fiat, Pirelli, e soprattutto Olivetti, o della vita quotidiana. Dai primi scatti negli anni Cinquanta di una Venezia poetica e malinconica, si passa a una Milano industriale, delle lotte operaie e degli intellettuali (in mostra, tra gli altri, i ritratti di Ettore Sotsass, Gio Ponti, Ugo Mulas, Dario Fo), dalla contestazione della Biennale del 1968, all’Aquila colpita dal terremoto o al MAXXI in costruzione nel 2009.
O ancora le foto degli ospedali psichiatrici pubblicati nel 1968 nel volume Morire di classe, realizzato insieme a Carla Cerati nel quale le immagini di denuncia documentavano per la prima volta le condizioni all’interno di diversi istituti in tutta Italia. Il libro contribuì inoltre in modo determinante al movimento d’opinione che ha condotto nel 1978 all’approvazione della legge 180 per la chiusura dei manicomi. Anche i popoli e la cultura Rom, trovano spazio nelle fotografie di Berengo Gardin, soprattutto i temi corali come le feste e le cerimonie.
Ciò che colpisce maggiormente dei suoi scatti è la potenza della capacità narrativa, che fa delle sue fotografie non semplici descrizioni della realtà, ma storie di vita vissuta.
Foto: sito ufficiale del Museo MAXXI
Informazioni
Dal 4 maggio al 18 settembre 2022
da martedì a venerdì 11 – 19
sabato e domenica 10 – 19
lunedì chiuso
La biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del museo
Per eventuali aggiornamenti consultare il sito ufficiale