ENTRATE è un programma pluriennale che invita designer emergenti a far parte della nuova collezione di design contemporaneo del MAXXI, tramite un intervento nel primo spazio di accoglienza del museo: il suo ingresso. La prima edizione del progetto si apre nel segno di Nacho Carbonell, designer spagnolo con base in Olanda invitato per la sua ricerca attorno ai materiali, la sua sperimentazione e la sua capacità di ripensare la relazione tra spazi, oggetti e funzioni.
Con Nacho Carbonell. Memory, in practice, a cura di Martina Muzi, la hall del museo si trasforma dal 30 maggio in un paesaggio visionario, dominato da un imponente albero alto sette metri realizzato con tronchi di pino recuperati nei parchi di Roma, e assemblato attraverso tecniche ispirate alla conservazione degli alberi secolari. Le chiome dell’albero sono costituite da strati di reti da pesca colorate e di diversa fattura, recuperate nei pressi dell’atelier del designer a Eindhoven o fornite dall’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, nell’ambito di un progetto per il ripristino e la tutela dei fondali marini. Sotto le sue chiome e dentro l’albero prende forma uno spazio da abitare: un ambiente accogliente, fatto di oggetti e arredi, in cui sostare, osservare, immaginare.
La memoria personale è un elemento ricorrente nella pratica artistica di Nacho Carbonell, un filo invisibile che lega i materiali, i gesti e le forme del suo design, radicato nei paesaggi naturali dell’infanzia. Come la memoria, fatta di strati, immagini ed emozioni, anche il suo processo creativo sovrappone natura e artificio, gesto manuale e fabbricazione industriale, in un dialogo fluido tra passato e presente, materia e visione. Memory, in practice è una ricostruzione evocativa di un ambiente ispirato proprio ai luoghi dell’infanzia del designer, cresciuto a Valencia tra il giardino della sua casa e il mare che bagna la città, e racconta come il design, che parte dalla memoria personale e si sviluppa attraverso la sperimentazione, possa estendersi e creare nuove memorie collettive attraverso l’uso, le funzioni e le storie di chi le vive.
In copertina: Allestimento, foto Pasqualini - Fucilla, MUSA
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