La mostra a cura di Cornelia Bujin si inserisce a pieno titolo nel dialogo del moderno con l’antico nell’importante mostra “DACIA – L’ultima frontiera della romanità”, allestita dal 21 novembre 2023 al 21 aprile 2024 presso gli spazi espositivi del Museo Nazionale Romano – Terme di Diocleziano, la più grande e prestigiosa esposizione di reperti archeologici organizzata dalla Romania all’estero negli ultimi decenni, per ripercorrere lo sviluppo storico e culturale del proprio territorio nell’arco di oltre millecinquecento anni, dall’VIII sec. a.C. all’VIII sec. d.C.
L’opera artistica di Camilian Demetrescu, per la sua diretta discendenza e formazione, risente non soltanto filologicamente alla memoria dei luoghi, ma ne è intrinsecamente legata nella dimensione di un tempo che non è solo un tempo lineare e cronologico, ma è “Cosmico” e “Mitico”. Il tempo della memoria diventa, nelle opere artistiche informali degli anni Settanta di Demetrescu, cultura di una memoria antropologica da riscoprire e tramandare. Le sue sculture lavorano nel segno di “un antico tessuto” lasciato da Costantin Brancusi che, nell’interpretare il mondo della tradizione romena, i simboli e il rapporto con la memoria, diventa più articolato e complesso.
Una mostra sostenuta e voluta dall’ICAS Intergruppo Parlamentare Cultura Arte Sport, dall’Ambasciata di Romania e accolta dal Museo Nazionale Romano, di grande forza simbolica ed empatica, pensata come manifestazione puntiforme nella città, al fine di mostrare in sedi diverse come il Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo e delle Terme di Diocleziano e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, l’espressività artistica di questo interprete profondo dell’arte del XX secolo.
Tredici le opere esposte tutte dedicate ed ispirate al tema della mitologia dacica di cui dieci allestite nelle sale del primo piano di Palazzo Massimo mentre le due Maschere di Zalmoxis dedicate al dio dei Daci, sono presenti una alle Terme di Diocleziano, in dialogo diretto con la mostra DACIA – L’ultima frontiera della romanità, e nella sede permanente della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, presso cui è esposta.
Il tema esplorato e praticato da Demetrescu è la costruzione di “icone-simboli” con la realizzazione di sculture lignee che alludono al dio dei Daci Zalmoxis, come la Maschera di Zalmoxis, Dacica, Dor – che in romeno sta proprio ad indicare “nostalgia di un amore lontano” -. L’uso del legno in queste sculture è voluto: evoca la terra. La tecnica di realizzazione è la stessa utilizzata per la costruzione degli strumenti musicali, che prevede strati sottilissimi di legno incollati uno sull’altro, che danno vita a queste figure mitologiche dalle forme plastiche.
Informazioni
Dal 22 novembre 2023 al 21 aprile 2024
Dal martedì alla domenica
9.30 – 19.00
la biglietteria chiude alle 18.00
Chiuso il lunedì
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