Museo Nazionale Romano - Palazzo Massimo alle Terme

Istituito nel 1889 per ospitare le antichità di Roma, il Museo Nazionale Romano conserva la raccolta archeologica più importante del mondo. Attualmente la collezione è articolata in diverse sedi espositive, che raccolgono i materiali divisi per contesti di provenienza, natura e collezioni: Palazzo Massimo alle Terme, Palazzo Altemps, Crypta Balbi e Terme di Diocleziano.

Palazzo Massimo alle Terme venne realizzato tra il 1883 e il 1887 su progetto di Camillo Pistrucci, in stile neo-cinquecentesco, in un’area che precedentemente era occupata da Villa Peretti, costruita da Sisto V e dimora della famiglia Massimo. Acquisito dallo Stato nel 1981, subì un consistente intervento di restauro e consolidamento, finalizzato ad adeguare il palazzo a spazio espositivo.

Tra le collezioni più prestigiose possiamo citare la collezione dell'ex Museo Kircheriano, la collezione Gnecchi e la collezione medievale e moderna di Vittorio Emanuele III di Savoia. In questa sezione si trovano anche la collezione Savoia e la Sezione di Oreficeria, sezione di gioielli e gemme, quasi tutti oggetti funerari.

Al pian terreno e al primo piano sono ospitate opere di scultura, rilevi, statue-ritratto, databili prevalentemente dalla tarda età repubblicana alla prima età imperiale, che testimoniano l’influenza dell’arte greco-ellenistica sugli artisti romani.

Il Museo ospita capolavori di scultura classica, principalmente risalenti alla tarda repubblica e alla prima epoca imperiale, che riflettono l'influenza della cultura greco-ellenistica sugli artisti di Roma. Tra le più significative l'Augusto come Pontefice Massimo da via Labicana, la Fanciulla di Anzio, copie romane di opere greche, come il famoso Discobolo Lancellotti, l'Ermafrodito dormiente, la Venere che sta per fare il bagno di Doidalsas, e l'Apollo del Tevere - una copia di un'opera originale del V secolo a.C., probabilmente della bottega di Fidia.

La sezione dedicata alle opere in bronzo include opere delle navi di Nemi e il Dioniso del Tevere. 

Al secondo piano sono esposti alcuni tra i più noti apparati decorativi rinvenuti in complessi di Roma, caratterizzati da particolare lusso ed eleganza, tra cui spiccano le pitture di alcuni ambienti della Villa di Livia a Prima Porta e le decorazioni della Villa della Farnesina, probabile possesso imperiale, della quale sono ricostruiti quattro ambienti dei nove conservati. Si tratta di esempi particolarmente raffinati, databili intorno al 20 a.C.; sono visibili anche alcuni esempi di mosaici pavimentali di epoca repubblicana, in bianco e nero con quadretti centrali policromi e pavimenti con raffigurazioni più articolate di epoca imperiale. I mosaici esposti riflettono temi e stili di un periodo che va dal I secolo a.C. al IV secolo d.C. Le opere provengono da varie zone della città. Una notevole opera di intarsio del IV secolo d.C. rappresenta la testa del Dio Sole in marmo cipollino. Degni di nota sono anche gli intarsi della Basilica di Giunio Basso.

Di particolare rilevo è la collezione numismatica del Museo, conservata al piano seminterrato in un caveau apposito realizzato in occasione dei più recenti interventi sul palazzo con i reperti rari, tra cui molti pezzi unici.

Foto: museonazionaleromano.beniculturali.it, Villa di Livia a Prima Porta, particolare