Diversamente da Roma, che ha continuato a vivere su se stessa per secoli e secoli, Ostia antica fu abbandonata all’incirca nel V secolo d.C. Questo ha fatto sì che si preservasse con i suoi edifici, le sue strade, le sue case private e le sue opere d’arte. Visitare oggi Ostia antica permette così di immergersi totalmente nelle atmosfere di 2.000 anni fa.
Come un antico romano
Immaginate di visitare una città d’arte: percorrerete le sue strade, cercherete i monumenti più importanti, che solitamente sono gli edifici pubblici, innanzitutto religiosi; magari vi interessano gli spettacoli dal vivo, quindi vi informerete sui teatri; oppure siete attratti dai percorsi spa, e allora programmerete una visita alle terme; infine, vi verrà fame e allora sarà opportuno trovare un locale nel quale poter pranzare.
A Ostia antica c’è tutto questo. O meglio, c’era: gli edifici religiosi erano grandi templi rivestiti in marmo: il più grande di tutti, il Capitolium, dedicato a Giove, Giunone e Minerva, si trovava proprio nel centro della città, nella piazza del Foro. Il teatro vi si para innanzi mentre percorrete la via principale, il decumano massimo: un edificio che poteva ospitare fino a 4.000 spettatori. Quanto alle terme, ne trovate quante volete, una più lussuosa dell’altra, con pavimenti a mosaico davvero prestigiosi: le Terme di Nettuno, per esempio, sui cui pavimenti è raffigurato il dio Nettuno alla guida di 4 cavalli marini, o le Terme di Porta Marina, sui cui pavimenti sono raffigurati vari atleti intenti ad allenarsi nella propria disciplina sportiva.
All’ora di pranzo non può mancare una sosta in un thermopolio: sarebbe la locanda di età romana, con tanto di bancone in marmo e di pietanze in menù affrescate alle pareti. Il Thermopolio di via della Casa di Diana, molto vicino al Foro e quindi in posizione centralissima, è il più noto e il meglio conservato. Se poi volete semplicemente del pane fresco, il grande panificio di via dei molini, chiamato Molino del Silvano, in età romana avrebbe potuto soddisfare il vostro desiderio: un grande impianto, nel quale si trovano ancora le macine in pietra lavica che riducevano il grano in farina e le impastatrici, nonché un grande forno per la cottura di grandi quantitativi di pane.
Anche alcune abitazioni private sono davvero notevoli: tra tutte la domus di Amore e Psiche vi incanterà per i suoi pavimenti in tarsie marmoree e per quell’adorabile scultura che ritrae i giovanissimi Amore e Psiche mentre si baciano. Infine, se vi interessano i cimiteri monumentali, la necropoli della via Ostiense, che incontrate proprio appena giunti a Ostia antica, fa per voi. Come tutte le necropoli delle città romane, si colloca appena al di fuori della città, lungo la via che da Roma giungeva a Ostia, la via Ostiense, per l’appunto.
Organizzare la visita
Ostia antica si raggiunge agevolmente con la linea del treno Roma-Lido, fermata Ostia antica. Questa fu anzi una delle prime fermate di questa linea ferroviaria istituita nel 1924 per collegare Roma con il Lido, Ostia per l’appunto, che in quegli anni si stava sviluppando come stazione balneare della Capitale.
Dalla stazione all’area archeologica è una passeggiata in linea retta (non adatta però a chi ha difficoltà di deambulazione: all’uscita della stazione bisogna salire e scendere da un piccolo ma ripido cavalcavia pedonale). In alternativa, Ostia antica si raggiunge in automobile: l’ingresso è su viale dei Romagnoli, 717, e all’interno vi è un parcheggio auto subito prima della biglietteria. La visita è libera; si può decidere di prendere l’audioguida o di scaricarla sul proprio smartphone con un codice. L’audioguida prevede 3 tipi di percorsi a seconda della durata (il più lungo è di 7 ore!). In alternativa, nell’area si trovano tantissimi pannelli esplicativi in italiano e in inglese che illustrano i singoli monumenti. Sul sito web del Parco archeologico di Ostia antica si trovano tutte le indicazioni relative a orari e tariffe; ai tornelli dei biglietti, anzi, trovate (in alternativa chiedete al personale di vigilanza) un dépliant con l’indicazione dei percorsi e delle aree interdette: sono molto poche rispetto agli 84 ettari di area archeologica, però è bene essere informati fin dall’inizio. Il Museo Ostiense, per esempio, è chiuso. All’interno dell’area c’è una caffetteria che però resta aperta solo fino alle 14; lungo il percorso di visita si trovano delle fontanelle per ovviare alla sete e per riempire le borracce. Il consiglio è, in estate, di dotarsi di cappellino e di crema solare, nonché di scarpe comode, ché la passeggiata è lunga!
Ha scritto per noi Maraina in viaggio