Roma scommette sul futuro del trasporto aereo. A Natale l’aeroporto di Fiumicino taglierà il traguardo dei 50 milioni di passeggeri tra arrivi, partenze e transiti. Ma il vero obiettivo è raddoppiare e arrivare all’impressionante quota di 100 milioni entro i prossimi vent’anni, per giocare alla pari con colossi come Parigi, Londra, Madrid, Istanbul e Dubai.
Ecco allora che Aeroporti di Roma ha messo nero su bianco un progetto ambizioso: il Masterplan Fiumicino 2046, un piano da 9 miliardi di euro interamente autofinanziati che ridisegnerà lo scalo Leonardo da Vinci con nuove infrastrutture e una nuova visione strategica per trasformare l’aeroporto romano e aprire nuove rotte tra Europa, Africa, Medio Oriente e America Latina, mercati destinati a crescere rapidamente nei prossimi decenni.
Secondo uno studio dell’Università Luiss, l’impatto economico sarebbe enorme: con 100 milioni di passeggeri entro il 2046, solo nel Lazio si genererebbero 18 miliardi di euro di valore aggiunto e oltre 67 mila nuovi posti di lavoro.
Un immenso impegno strutturale che prevede la realizzazione di una quarta pista a est, il ridimensionamento della pista 1, che lascerà spazio a un parco archeologico; un nuovo terminal lontano dalle aree abitate con tre moli aggiuntivi; un sistema di people mover per collegare le diverse zone dell’hub; la riorganizzazione dell’area hangar.
Per competere davvero nella partita dei mega-hub, quindi, serve un salto infrastrutturale deciso perché la concorrenza non rallenta: Istanbul ha appena inaugurato tre nuove piste, Addis Abeba e Riad progettano aeroporti da oltre 100 milioni di passeggeri, mentre Dubai punta addirittura a 260 milioni.
Se il cielo è il limite, Roma ha deciso di alzare lo sguardo: Fiumicino non vuole più essere solo un aeroporto, ma la porta strategica del Mediterraneo sul mondo, dove infrastrutture, crescita e visione si incontrano per riportare la Capitale al centro delle grandi rotte globali.
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