Le origini della Chiesa di San Michele e Magno, arroccata sull’estremità settentrionale del Gianicolo, sono antichissime. Le fonti datano il primo nucleo architettonico nel IX secolo, quando la popolazione dei Frisoni, proveniente dalle zone costiere lungo il Mare del Nord e convertitasi al cristianesimo, decise la costruzione di una cappella per la loro schola. Intorno alla tomba dell’apostolo Pietro, infatti, nell’Alto Medioevo erano sorte diverse comunità dedite all’accoglienza e all’assistenza dei pellegrini di una determinata nazione in visita: le scholae peregrinorum, appunto. Queste non erano solo dei Frisoni ma anche ad esempio dei Franchi, dei Longobardi e dei Sassoni.
Nel 1989 San Giovanni Paolo II decise di consacrare un altare pagano, con le reliquie dei primi missionari provenienti dai Paesi Bassi, santi Servatius e Wilibrord.
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