Chiesa del Santissimo Sudario dei Piemontesi

Sorge nel rione Sant’Eustachio, in pieno centro ed è la chiesa sussidiaria dell'Ordinariato militare in Italia. Le sue origini risalgono al 1270 quando un gruppo di piemontesi, nizzardi e savoiardi, di ritorno dall’ottava crociata, costituirono a Roma una piccola comunità. Nel 1597 quest’ultima fondò la Confraternita del Santissimo Sudario con lo scopo di svolgere attività caritatevole presso i poveri e i bisognosi. 

Sotto il pontificato di Papa Sisto V (1585-1590) l’Arciconfraternita ottenne la costruzione di una chiesa dedicata al Santissimo Sudario. I lavori furono realizzati tra il 1603 ed il 1605 su progetto dell’architetto Carlo di Castellamonte (1560-1641). Venne restaurata nel 1678 da Carlo Rainaldi - a cui si deve la nuova facciata a due ordini - con l'aiuto del pittore e architetto piemontese Pier Francesco Garoli. Durante il periodo rivoluzionario della Repubblica Romana del 1798-99, fu sconsacrata e adibita a magazzino e scuderie. Restaurata nel 1856, dopo il 1870 divenne una specie di cappella privata dei Savoia. Oggi la chiesa è officiata dai Cappellani Palatini. 

L’interno è ad un’unica navata con due cappelle laterali ed è ricca di pregevoli stucchi; il pavimento è realizzato con materiale lapideo policromo. La volta è decorata con affreschi di Cesare Maccari (1840-1919). Sull’altare maggiore vi è il dipinto seicentesco raffigurante Pietà e santi di Antonio Gherardi;  sull’altare di sinistra, Il beato Amedeo IX di Giovanni Domenico Cerrini. Nella chiesa si conserva la riproduzione a grandezza naturale della Sacra Sindone, opera cinquecentesca di Maria Francesca di Savoia, donata alla chiesa da papa Clemente VIII. Nella sagrestia si trova il dipinto con Scene della Passione di Lazzaro Baldi.

Foto: sito ufficiale della Chiesa del Santissimo Sudario dei Piemontesi