Giacomo Matteotti. Vita e morte di un padre della Democrazia

La mostra a Palazzo Braschi rende omaggio al deputato e segretario del Partito Socialista Unitario (Psu) Giacomo Matteotti nel centenario della sua morte, avvenuta il 10 giugno del 1924, per mano di una squadra fascista.

L’esposizione, suddivisa in quattro sezioni - Il giovane Matteotti, l’Impegno politico nazionale 1919-1924, Sequestro e morte 1924-1926, Il mito di Matteotti - ripercorre la vita di Matteotti testimoniando insieme il breve passaggio dallo Stato liberale alla dittatura fascista. Si va dagli inizi in giovane età, all’affermazione in campo politico; dalle prime lotte in favore della democrazia, all’opposizione al regime fascista, fino all’efferato omicidio che pose fine alla sua esistenza.

Nella prima sezione è documentato l’impegno in Polesine a favore di braccianti e mezzadri, la carriera accademica, l’attività pubblicistica per “La Lotta” (settimanale del socialismo polesano nei primi anni del Novecento) e l’adesione al Partito Socialista. Nella seconda sezione è testimoniata l’attività parlamentare, l’azione politica contro il fascismo, considerato da subito un pericolo tremendo per le istituzioni democratiche. La terza sezione, dove si parte dall’affermazione alle elezioni del 1924 del Psu come partito più forte della sinistra, comprende il famoso discorso del 30 maggio 1924 in Parlamento contro i brogli e le violenze dei fascisti, fino al sequestro di cui fu vittima il 10 giugno 1924 a Roma, all’assassinio, al ritrovamento del cadavere il successivo 16 agosto e infine al processo-farsa di Chieti. Nella quarta ed ultima sezione è evidenziata l’eredità culturale e ideale di questo grande uomo politico, documentata dalle successive commemorazioni e dalla nascita delle Brigate Matteotti fino alla perdurante presenza nell’immaginario collettivo. 

La mostra, ricca di materiali inediti, include documenti originali – in particolare gli atti istruttori e giudiziari, mai esposti in precedenza – come fotografie, manoscritti, oggetti, libri d’epoca, articoli di giornali e riviste, filmati e documentari, opere d’arte, sculture, ceramiche, quadri e persino brani musicali dedicati a questa figura di politico e intellettuale di notevole valore. Il fine della mostra infatti è proprio quello di restituire al grande pubblico il valore di uno dei padri della nostra democrazia e di farlo conoscere alle nuove generazioni, anche tramite approfondimenti multimediali.

L’esposizione è corredata dal catalogo edito da Treccani che si avvale di contributi iconografici inediti e di preziose testimonianze.

A cura di Mauro Canali con la direzione e il coordinamento generale di Alessandro Nicosia

Foto: sito ufficiale di Palazzo Braschi