Le 72 fotografie esposte, in bianco e nero, tratte da negativi in formato 6x6, scattate da Paolo Portoghesi già per la prima edizione del volume Roma barocca (1966), appartengono infatti a quel percorso storico-critico che Portoghesi avvia a partire dalla prima metà degli anni Sessanta.
Si tratta prevalentemente di scatti di opere di Francesco Borromini ― Sant’Ivo alla Sapienza, San Carlo alle Quattro Fontane, San Giovanni in Laterano, la Casa dei Filippini, Sant’Agnese in Agone, Palazzo Falconieri, il Collegio di Propaganda Fide, la chiesa di Sant’Andrea delle Fratte ― eseguiti con una Rolleiflex o con una Hasselblad, macchine che potevano essere tenute in mano (cosa che gli consentiva di arrampicarsi in ogni dove), abbandonando dunque la staticità della ripresa con cavalletto e iniziando ad una conoscenza, anche fotografica, dell’architettura attraverso percorsi, e dunque scatti, sino ad allora inediti.
Con le parole e con le fotografie Portoghesi ha descritto le architetture e la città mutando il punto di vista per imprimere ulteriore forza alla ricchezza spaziale barocca, prediligendo le ombre e i contrasti chiaroscurali. Scatti mai casuali, a volte ripetuti nel tempo, non tanto, o certo non solo, per la ricerca di una maggiore gradevolezza dell’immagine, quanto per provare a sentire e a comprendere ogni volta parole nuove.
Mostra curata e organizzata da Francesco Cellini e Laura Bertolaccini, con la collaborazione di Maria Ercadi
Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana.
Informazioni
Dal 4 ottobre al 25 novembre 2023
Dal martedì al sabato dalle ore 10.00 alle 17.30 (ultimo ingresso ore 17.00)
Chiuso domenica e lunedì