Su via Nazionale, accanto a Palazzo delle Esposizioni, una ripida scala in discesa porta a una delle chiese più antiche di Roma. Fu infatti fondata su un oratorio del IV secolo al quale, secondo la tradizione, la matrona Vestina lasciò tutti i suoi averi.
All’inizio del secolo successivo, papa Innocenzo I fece così realizzare una basilica a tre navate dedicata a San Vitale, alla moglie Valeria e ai figli Gervasio e Protasio.
La basilica fu restaurata più volte in epoca medievale e completamente rifatta dai papi Sisto IV (1475) e Clemente VIII (1595): questi ultimi interventi ridussero la chiesa a una sola navata e portarono alla scomparsa del portico, chiuso e ridotto a vestibolo della chiesa.
La caratteristica scalinata d’accesso fu realizzata nel 1859 per superare l’innalzamento del piano stradale in seguito alla costruzione di via Nazionale. Lavori di restauro effettuati negli anni Trenta hanno infine ripristinato il portico originario.
La facciata, molto semplice, presenta un portico d’epoca paleocristiana, a cinque arcate su colonne con capitelli del V secolo. Il bellissimo portale con lo stemma di Sisto IV è tra i più nobili del primo Rinascimento romano, anche se dai battenti lignei sono stati rimossi e posti in un luogo più sicuro i preziosi pannelli a rilievo del Seicento.
L’interno a navata unica mostra un ciclo di pitture seicentesche, completato nel 1603. In particolare, Andrea Commodi affrescò l’abside con la scena della caduta di Gesù sotto la croce e le scene del martirio dei santi Gervasio e Protasio. Di Agostino Ciampelli sono invece le grandi scene del martirio di san Vitale delle pareti dell’attuale presbiterio. Lungo la navata, Tarquinio Ligustri affrescò le figure dei Profeti della parte superiore e le numerose scene di martirio, inserendole in pregevoli e piacevoli paesaggi. Le pale d’altare sono di Giovanni Battista Fiammeri. I quattro altari, due per lato, provenienti dalla chiesa del V secolo.
Nel medioevo da qui si muoveva la “processione delle vedove”, ideata da Papa Gregorio Magno. Fino all’Ottocento, per disposizioni testamentarie del gentiluomo romano Francesco Silla, ogni venerdì si distribuiva gratuitamente il pane ai poveri della città.
Foto: Redazione Turismo Roma
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