La favola antica dell’ospitalità
La facciata e gli interni in puro stile umbertino narrano già ad un primo sguardo la storia dell’antico albergo di Via Cavour a Roma. Maurizio Bettoja, commerciante di vino piemontese, nel 1875 acquistò il pianterreno, il primo piano e le cantine del palazzo costruito appena tre anni prima, e dove già in precedenza esisteva un ristorante dalle antiche origini.
Qualche anno più tardi il figlio Angelo intuì la possibilità di ampliare il giro d’affari cosicché la famiglia acquistò nel 1878 l’intero palazzo, per destinarlo ad albergo, su suggerimento dell’amico Bonaldo Stringher.
Negli anni venne così trasformato in un elegante hotel di alta categoria, con le 181 camere che ancora oggi vengono messe a disposizione dei fortunati ospiti. Il ristorante nel frattempo manteneva alta la sua fama proponendo gustosi piatti della tradizione romana e piemontese, in onore alle origini del capostipite, preparati con rara maestria. Ma la assoluta particolarità risiedeva nel sottosuolo: la cantina, tuttora in uso e arredata con tavoli spartani, conteneva e contiene una collezione di migliaia di bottiglie di pregiati vini italiani e francesi d’annata, alcune risalenti all’inizio del ventesimo secolo. Durante il secondo conflitto mondiale l’albergo fu occupato da truppe tedesche e, per proteggere la preziosa riserva, i Bettoja ne murarono una parte salvando migliaia di rarità enologiche che non vennero mai scoperte dai nazisti.
Oggi, arrivati alla quinta generazione, i Bettoja sono un’istituzione nell’offerta di ospitalità e ristorazione nella capitale. Le stanze e la hall dell’hotel, come anche il ristorante, mantengono il loro stile inconfondibile ispirato al barocchetto piemontese, pur offrendo tutti i comfort moderni quali l’assoluta insonorizzazione e l’aria condizionata a regolazione singola. Nelle sale del ristorante si può ammirare una ricca collezione di opere d’arte come dipinti ottocenteschi e le 78 formelle dello scultore Alfredo Biagini.
Ospiti illustri come Pietro Mascagni, il Generale Diaz, lo scultore Mario Rutelli, il Re del Montenegro Nicola II, Benito Mussolini, Louis Armstrong, Pier Paolo Pasolini e molti altri, si sono seduti a questi tavoli per assaporare la preziosa atmosfera che il locale mette a disposizione, la sapiente arte culinaria e l’accoglienza raffinata garantita dall’esperienza secolare che la famiglia Bettoja può giustamente vantare.
Informazioni
Pranzo dalle 12.30 alle 15.00
Cena dalle 19.30 alle 23.00
Location
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