Superficie 8.000 mq
Parco caratterizzato da boschetti di pini, di pioppi e da palme. Una zona pavimentata viene utilizzata per spettacoli all'aperto, mentre i viali del parco abbelliti da alcune fontane vengono percorsi dai ciclisti.
LA STORIA
Il 25 novembre 1884, arrivarono in 500 da Ravenna per bonificare Ostia e Fiumicino. Erano Romagnoli di Ravenna, Piangipane, Santerno, Campiano e San Michele. A guidare la spedizione della cooperativa, Nullo Baldini e Armando Armuzzi. Fuggivano dalla fame, dalla disoccupazione e dalla repressione poliziesca ma andavano incontro alla malaria.
Arrivarono in treno direttamente a Fiumicino, e a Roma quei romagnoli "anticlericali, sovversivi" non li fecero neanche fermare.
Il loro primo contatto con la palude lo ebbero attraversando il Tevere sul traghetto "La Scafa" guidato da un vecchio, ribattezzato Caronte, che li mise in guardia:"Sull’altra riva c’è l’inferno".
E poi il custode del borgo di Ostia Antica, unico abitante del luogo, che giallo e febbricitante, spiegò loro:"Qui non vive nemmeno il diavolo".
Molti si spaventarono, ma vennero fermati da Baldini e Armuzzi che li esortarono:"Pensavate di andare all’osteria? Siete partiti da eroi e volete tornare da vigliacchi?".
Tanto bastò per farli rimanere e il lavoro cominciò con la costruzione del Grande Canale dello Stagno che oggi conosciamo come Canale dei Pescatori e con lo scavo di chilometri di canali.
Gli scariolanti romagnoli, oltre al duro lavoro di bonifica del territorio, portarono una civiltà: costruirono alloggi, l’infermeria e i locali comuni; tutti i soci prendevano una paga uguale e se uno di loro si fosse ammalato veniva pagato lo stesso.
Morirono in cento solo nel primo anno e al completamento del lavoro, dopo sette lunghi anni, il numero delle vittime della malaria salì fino a seicento.
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