La villa di Livia, nota anche come villa di Prima Porta è un sito archeologico dell’area metropolitana di Roma, appartenente a Livia Drusilla, moglie dell’imperatore Augusto.
La villa è citata nei testi di Plinio, Svetonio e Cassio Dione. I primi scavi del sito risalgono al 1863-1864, quando venne scoperta la celebre statua di Augusto di Prima Porta, tra le più belle dell’antichità, oggi conservata ai Musei Vaticani unitamente ad alcuni ambienti, come il famoso ninfeo sotterraneo, con affreschi di un arioso giardino raffigurato nei minimi particolari e con grande varietà di specie vegetali a grandezza naturale e senza interruzioni.
Durante la seconda guerra mondiale, nel 1944, un ordigno danneggiò la sala sotterranea, che tra l’altro veniva usata anche dai militari come rifugio. Nel dopoguerra si decise di staccare le preziose pitture (1951), che vennero trasferite nel Museo Nazionale Romano dove si trovano tutt’oggi. Nel 1973 la villa venne espropriata ai privati proprietari: ciò permise la creazione di un parco pubblico legato al sito, e nel 1982 si è iniziato il restauro delle strutture superstiti del complesso.
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