Sulle pendici dei Colli Albani a 24 chilometri da Roma sorgono le Ville Pontificie di Castel Gandolfo luogo di riposo e pause estive di tanti Pontefici dal 1620 in poi .
In questo luogo ameno l'imperatore Domiziano (81-96 d.C.), aveva costruito la sua grandiosa residenza di campagna che si estendeva su circa 14 chilometri quadrati sul versante occidentale della collina, in posizione dominante sul mare Tirreno.
Con la caduta di Roma il luogo venne progressivamente abbandonato per poi essere occupato, all'inizio del 1200, da alcune nobili famiglie che vi costruirono i loro castelli e le loro residenze. Alla fine del Cinquecento, i pontefici entrarono a loro volta in possesso dell’area, che diventò patrimonio inalienabile della Santa Sede.
Urbano VIII Barberini (l623-1644), fu il primo Papa a villeggiare in questa residenza, nella primavera del 1626, una volta terminati i primi lavori di sistemazione e ampliamento del Palazzo affidati a Carlo Maderno. Toccherà a Alessandro VII Chigi (1655-1667) completare la costruzione del Palazzo pontificio.
Nel 1870, con la fine dello Stato Pontificio, iniziò per la residenza papale di Castel Gandolfo un lungo periodo di abbandono e di oblio durato sessanta anni.
Soltanto a seguito dei Patti Lateranensi tra la Santa Sede e l'Italia (1929), Castel Gandolfo tornò ad essere la residenza estiva dei Papi.
Nel 1934 l'Osservatorio Astronomico, affidato ai Padri Gesuiti, venne trasferito dal Vaticano al Palazzo di Castel Gandolfo in considerazione del fatto che l'area del Vaticano non era più sufficentemente buia per permettere l'osservazione della volta celeste.
Informazioni
Per gli orari e le modalità di visita consultare il sito ufficiale.
Indirizzo: Piazza della Libertà - Castel Gandolfo (RM)
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