Tor San Michele sorge a Ostia, nei pressi della foce del Tevere ed è una torre costiera d’avvistamento edificata nel 1559 su progetto di Michelangelo Buonarroti per ovviare alla deviazione del fiume causata da una disastrosa piena del 1557. Completata dopo la sua morte da Giovanni Lippi, fu inaugurata nel 1568 da Papa Pio V. La fortificazione rappresenta un tipico esempio di architettura militare rinascimentale e rientra in un piano difensivo della costa portato avanti sotto i pontificati di Pio IV e Pio V.
L’edificio, a pianta ottagonale ha un'altezza di 18 metri ed un perimetro di 96, è dislocato su tre livelli, ognuno comprensivo di otto vani con volta a crociera. Originariamente era circondato da un fossato con un doppio sistema di ponti levatoi. La peculiarità della costruzione è costituita dalla terrazza, sede della piazza d'armi, il cui massiccio cornicione sporgente è sostenuto da beccatelli in muratura. La pavimentazione di tale terrazza è obliqua, per permettere un migliore scorrimento dei proiettili incendiari e ha un'apertura circolare del diametro di otto metri. Nonostante l’imponenza, la torre si presenta come un edificio di grande equilibrio nelle proporzioni. La struttura, soggetta a vari restauri nel corso del tempo, fu utilizzata prima come dogana e postazione di difesa e avvistamento, in seguito come faro per l’idroscalo di Ostia fino a cadere in disuso dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Entrata a far parte degli immobili artistici su incarico della Soprintendenza Archeologica di Ostia Antica nel 1892, dal 1994 è passata in consegna alla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Roma.
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