Un design minimalista e contemporaneo e una struttura reticolare che richiama il vicino Gazometro, tra gli emblemi più suggestivi dell’archeologia industriale di Roma, caratterizzano questo gigantesco ponte, sinuoso ma dalle linee essenziali, noto anche come Cavalcavia Ostiense.
Sospeso sui binari della linea B della Metropolitana e della ferrovia Roma-Ostia Lido, a ridosso dell'area dei vecchi mercati generali, il Ponte Settimia Spizzichino, in un misto di archeologia industriale e tradizione popolare, collega i quartieri Garbatella e Ostiense, tra le zone più giovani e vivaci della Capitale, punto di riferimento della movida romana.
La costruzione di un cavalcavia che oltrepassasse la Ferrovia Roma-Lido era già prevista nel Piano Regolatore PRG del 1931, ma la progettazione partì solamente nel 2003, seguita, tra 2006 il e il 2009, dall’approvazione del progetto vincitore dell'ingegnere Francesco Del Tosto.
L’imponente infrastruttura fu inaugurata alla presenza delle autorità cittadine venerdì 22 giugno 2012. Il 3 dicembre dello stesso anno, venne intitolata a Settimia Spizzichino. Fu l’unica sopravvissuta donna del campo di sterminio polacco di Auschwitz-Birkenau tra i diciassette dei 1022 ebrei rastrellati nel Ghetto di Roma il 16 ottobre del 1943.
Lungo 240 metri di cui 125 sospesi, il ponte è formato da due imponenti archi verniciati di bianco, agganciati a possenti funi in acciaio disposte a raggiera; presenta due carreggiate separate di tre corsie larghe 16,5 metri che consentono la percorribilità alle automobili, al trasporto pubblico su ferro e su gomma e ai pedoni e una pista ciclabile larga un metro e mezzo per ogni senso di marcia.
Dopo il tramonto, l’illuminazione sapientemente studiata e curata dall’architetto Francesco Bianchi esalta al massimo le forme morbide e flessuose della struttura, avvolgendola di un’atmosfera suggestiva che riveste di un fascio di luce bianca l’esterno della struttura e di led a colore variabile la porzione interna dei tiranti centrali.
Per la sua realizzazione, l’ingegnere Del Tosto ha tratto ispirazione anche da opere iconiche come il ponte de la Barqueta di Siviglia di Juan Arena e Marcos Pantaleon e da Ponte Alameda a Valencia e Ponte di Alamillo a Siviglia, i ponti ad arco dell'archistar Santiago Calatrava.
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