La piazza occupa l'area dell'antico circo di Flora, ove si svolgevano i giochi floreali per celebrare, nel mese di maggio, il rifiorire della primavera. Posta in un avvallamento e abitata già nei primi secoli dell'Impero, si arricchì di ville e giardini nel corso del Cinquecento e, con la strada Felice (l'attuale Via Sistina), inaugurata da papa Sisto V nel 1586, assunse carattere di spazio urbano. Tra l'ultima decade dell'Ottocento e la prima del Novecento acquisì infine un aspetto moderno, grazie all'apertura di via Veneto e via Regina Elena, ora via Barberini, divenendo uno dei centri nevralgici della città.
La piazza prende il suo nome dal Palazzo Barberini lì situato. Al centro, si erge la bella Fontana del Tritone, opera di Gian Lorenzo Bernini (1632-37) su incarico di papa Urbano VIII Barberini. Rappresentato al centro di una enorme conchiglia, con il busto eretto e le gambe squamose di un mostro marino, il Tritone si erge imponente, con la testa piegata all’indietro nello sforzo di soffiare nella grande conchiglia tortile da cui fuoriesce l’acqua che irrora tutta l’opera. Espressione della nuova concezione barocca dello spazio, nella fontana la parte scultorea include e assorbe completamente la stessa struttura architettonica: la conchiglia su cui poggia il Tritone costituisce, infatti, il catino superiore della fontana, e il balaustro alla base è sostituito da quattro delfini con code intrecciate, tra i quali sono posti gli stemmi papali con le api, simbolo araldico della famiglia Barberini.
Allo stesso Bernini si deve anche l’ideazione di un fontanile a uso dei viandanti, collocato in origine sulla piazza, in angolo con la via Sistina, noto come Fontana delle Api (oggi sull’inizio di via Veneto).
Fontana delle Api
Galleria d'Arte Moderna di Roma Capitale
Fontana del Tritone
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