Progettato dall'architetto Angelo Vescovali, che firmò anche i prospetti di Ponte Garibaldi, Ponte Umberto I, Ponte Palatino e Ponte Regina Margherita, il ponte fu edificato in seguito al forte sviluppo edilizio dei nuovi quartieri che sorsero in luogo degli antichi Prati di Castello, oggi Rione Prati, dopo l’unità d’Italia.
Il ponte fu infatti costruito tra il 1898 e il 1901, in sostituzione della passerella in ferro del ponte di Ripetta realizzata in forma provvisoria nel 1878, e dedicato a Camillo Benso conte di Cavour, grande artefice dell'indipendenza italiana. Costituito da cinque archi a tutto sesto in muratura, con un rivestitmento in travertino, è lungo 112 metri e largo 20.
Sotto i piloni del ponte sul "piagaro", la piega del Tevere in cui si depositava la rena formando piccole spiagge, trovavano il fresco i romani che, in occasione delle feste, vi si recavano per gustare le fave e la pasta con le "ciriole" (il tipico pesce di fiume) servite sugli "sciacquarelli", cioè le palette di legno usate dai barcaroli per buttare fuori l'acqua dalle barche.
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