Commissionato da Lelio dell’Anguillara, duca di Ceri, che nel 1566 aveva acquistato il preesistente palazzo Del Monte, Palazzo Poli, l’edificio su cui poggia la Fontana di Trevi, è il risultato di diverse fasi costruttive. I lavori furono eseguiti su progetto dell’architetto Martino Longhi il Vecchio (1573). Alla sua morte, continuarono grazie all’architetto Ottaviano Mascherino.
Nel 1678, la residenza fu acquistata da Lucrezia Colonna, moglie di Giuseppe Lotario Conti duca di Poli, da cui il palazzo prende il suo nome. Fu lui l’artefice dei vari, importanti, ampliamenti e dell’acquisto degli edifici adiacenti, il palazzetto dei Carpegna e la casa dell’Arte della Lana, che vennero inglobati nella costruzione, dandogli i confini definitivi fra il 1728 e il 1730. Poco dopo, esattamente nel 1732, sulla facciata posteriore di Palazzo Poli, venne edificata la fontana più famosa al mondo, la fontana di Trevi, opera di Nicola Salvi.
Nel 1808, l’edificio passò ai Cesarini e, nel 1812, ai Boncompagni. Nell’Ottocento, il Palazzo fu la residenza preferita di inquilini illustri, tra cui ricordiamo i pittori Francesco Manno e Joseph Severn, i poeti Peter Cornelius e Giuseppe Gioachino Belli, che qui compose oltre duemila dei suoi 2.279 sonetti romaneschi. Dal 1834, divenne la residenza della principessa Zenaide Wolkonsky, che nel suo vivace salotto ospitò lo stesso Belli e il romanziere russo Nikolaj Vasil´evič Gogol’.
Dal 1857 al 1885, l’edificio fu la sede del Collegio Poli, l’odierno Collegio San Giuseppe De Merode, scuola francese frequentata anche da Carlo Alberto Camillo Mariano Salustri, ovvero Trilussa, poeta dialettale romanesco. Oggi è la sede dell’Istituto Centrale per la Grafica.
Il luogo più rappresentativo del Palazzo è la Sala Dante, nota per le sue grandissime dimensioni – occupa ben due piani dell’edificio – ma soprattutto per l’esclusivo affaccio sulla Fontana di Trevi. Costruita negli anni ‘20 del Settecento, per ospitare la preziosa biblioteca del duca di Poli, fu utilizzata anche come salone per le feste. La sala fu inaugurata il 26 febbraio 1866 sulle note della Sinfonia Dantesca di Franz Liszt, presente all’evento. Alla fine dell’Ottocento, la Sala Dante divenne uno dei luoghi più apprezzati in fatto di cultura musicale, frequentato da Gabriele D’Annunzio, Jules Massenet, Pietro Mascagni, Giacomo Puccini, Giuseppe Martucci.
Informazioni
Sede dell'Istituto Centrale per la Grafica - Calcografia e Gabinetto delle Stampe.
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