Questo palazzo costituisce uno dei migliori esempi dell’architettura civile romana della fine del Cinquecento; costruito su commissione di Ottaviano Crescenzi su progetto di Giacomo della Porta (1540-1602), fu però interrotto alla morte dell’architetto, e portato a termine solo due secoli dopo, nella seconda metà del Settecento ad opera dei marchesi Girolamo e Domenico Serlupi Crescenzi. La facciata presenta un portale decentrato con architrave, sormontato da un balcone privo di ringhiera; ai lati quattro finestre con inferriate sorrette da mensole; al primo piano sono finestre architravate con timpani triangolari e centinati alternati. Le finestre del secondo piano hanno tutte il timpano centinato, mentre quelle del sottotetto presentano una cornice semplice. All’interno, dove si notano di più le differenti fasi di costruzione, è un portico a due ordini di arcate sorrette da pilastri dorici, ornato da alcuni sarcofagi antichi. Da qui si giunge al cortile cinquecentesco del della Porta; gli altri lati del cortile appartengono invece alla fase settecentesca, e sono costituiti da stabili a più piani. In fondo è una semplice vasca, utilizzata come abbeveratoio per i cavalli. Il palazzo è ancora oggi proprietà dei marchesi Serlupi Crescenzi.
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