Il banchiere fiorentino Luigi Taddeo Gaddi acquistò, nel 1528, dalla famiglia Strozzi una modesta casa in Via del Banco di Santo Spirito in luogo della quale subito dopo fece edificare il palazzo di famiglia servendosi, secondo il Vasari, dell'opera del Sansovino. Documenti certi indicano che Michelangelo abitò nel palazzo per alcuni anni.
Nel '600 l'edificio passò ai Bandini, poi ai Valdina Cremona, i quali ebbero la loro residenza principale in Campo Marzio, quindi ai Niccolini.
Sulla sinistra della facciata, quando il palazzo venne acquistato dalla famiglia Amici venne aggiunto un nuovo corpo, più basso, caratterizzato dalla presenza di una grande serliana (1841).
Il palazzo conserva le originali forme cinquecentesche con un notevole portale e porte di bottega realizzate in bugnato.
L'ingresso è sormontato da un maestoso balcone sul quale si apre la grande finestra del piano nobile con timpano triangolare. A coronamento c'è un pesante cornicione con piccole mensole.
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